Grazie al ricercatore siracusano Fabio Portella identificato un relitto adagiato nei fondali di Linosa

 Grazie al ricercatore siracusano Fabio Portella identificato un relitto adagiato nei fondali di Linosa

Porta la firma del ricercatore e diver siracusano Fabio Portella la scoperta di un Martin Baltimore nelle acque di Linosa. Il relitto del velivolo, risalente alla seconda guerra mondiale, era adagiato su di una distesa di sabbia, a 87 metri di profondità.
Dopo il rinvenimento, Portella ed il suo staff (Linda Pasolli, Ninny Di Grazia, Guido Caluisi, Marco Gargari e Simone Santarelli) hanno avviato accurate ricerche storiche. Incrociando i dati dei report con i racconti dei testimoni oculari dell’epoca, è stato possibile ricostruire la storia di quell’aereo e del suo equipaggio.
Erano quattro i soldati a bordo di quel Martin Baltimore AG699 del 69.o squadrone della Royal Air Force (Raf), partito alle 12.45 del 15 giugno 1942 da Malta “per osservare il traffico navale nella zona di Pantelleria, interessata proprio in quei giorni dalla battaglia di Mezzo Giugno”, racconta Fabio Portella. “Uno dei quattro componenti dell’equipaggio morì all’ammaraggio, un secondo in un campo di prigionia”.
La Soprintendenza del Mare siciliana ha celebrato la scoperta con un video che proponiamo di seguito:

All’inizio si è ipotizzato potesse essere un aerosilurante Bristol Beaufort. Le ulteriori indagini storiche e le prospezioni subacquee effettuate da altofondalisti hanno permesso invece di identificare con precisione quel velivolo, a 80 anni esatti dall’ammaraggio e dall’affondamento.
“Grazie alla ormai consueta, perseverante e qualificata collaborazione di Fabio Portella, appassionato subacqueo altofondalista siracusano e Ispettore Onorario per i Beni culturali della Soprintendenza del Mare, che la nebbia che ha avvolto per decenni l’identità del relitto affondato davanti la zona del Fanalino di Linosa si è finalmente diradata”, scrive la Sopritendenza del Mare in una nota.
Il team del Capo Murro Diving Center di Siracusa si è occupato delle delicate operazioni di riconoscimento, effettuando una corposa documentazione video del relitto adagiato sul fondale ad oltre 80 metri di profondità.
Il ritrovamento risale al 2016: un aereo di nazionalità britannica viene individuato nei fondali dell’isola di Linosa, durante l’esecuzione di una campagna scientifica condotta nell’ambito di un progetto sulla mappatura dei fondali e il monitoraggio degli habitat, dall’allora IAMC (Istituto per l’Ambiente Marino Costiero) del CNR di Napoli.
In seguito alle indicazioni fornite dal subacqueo Guido Caluisi e dai pescatori locali, dopo un primo riscontro eseguito con strumentazione “Multibeam”, la successiva prospezione effettuata con un R.O.V. (Remotely Operated Vehicle – un robot subacqueo filoguidato dalla superficie) alla profondità di 85 metri, rivelò la presenza di un aereo silurante britannico della II Guerra Mondiale.
Il relitto riveste un grande valore storico e simbolico almeno per due aspetti, il primo dei quali è relativo alla sua rarità, non essendo ad oggi nota l’esistenza di velivoli Martin Baltimore in ottimo stato sopravvissuti alla Seconda Guerra Mondiale e ai successivi smantellamenti: in pochi musei esiste infatti solo qualche pezzo di aerei simili e in Grecia vi è un esemplare ma semidistrutto. Il secondo aspetto non può prescindere dal suo eccezionale stato di conservazione, dovuto a diverse fortuite circostanze; un ammaraggio morbido a motori spenti (testimoniato dall’integrità della struttura e dalle eliche posizionate dal pilota, prima dell’ammaraggio, in posizione perfettamente a bandiera), la profondità del relitto sostanzialmente inaccessibile con l’utilizzo di attrezzature sportive, la pesca a strascico non intensiva condotta in quel tratto di mare e, in ultimo, la relativa distanza dell’isola di Linosa dai grandi flussi turistici.
Si può quindi affermare che ad oggi non risulta segnalato un relitto aeronautico della II Guerra Mondiale così ben conservato nei mari siciliani.

 

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