Il capolavoro azzurro di Marco Turati, festa al rientro per il super Siracusa. VIDEO

E’ un lunedì dal sapore dolcissimo per il Siracusa. La felicità azzurra è esplosa al Granillo di Reggio Calabria e proseguita nella tarda serata al De Simone, dove la squadra è stata accolta in un tripudio di cori e applausi. Il maltempo e la pioggia non hanno tolto un grammo di entusiasmo ad una città che adesso “vede” l’impresa.
Un derviscio il presidente Alessandro Ricci che salta e canta sulla tribuna dello stadio della Borgata in un anticipo – fatti tutti i debiti scongiuri – di una festa da programmare magari ad inizio maggio.
Ma se c’è qualcuno che già tende a riportare sotto controllo l’euforia diffusa è Marco Turati. L’allenatore azzurro ha metabolizzato la grande gioia e già ha messo al centro delle attenzioni azzurre il prossimo impegno di 11 finali. Ha esultato, certo. Ed ha incassato con stile i complimenti arrivati compatti dalla stampa sportiva reggina che ha riconosciuto la superiorità del suo Siracusa: “più forti, meglio messi in campo”.
C’è la sua firma sul capolavoro azzurro in Calabria. Un capolavoro di gestione, nella settimana di avvicinamento alla partita più attesa dell’anno. Squadra concentrata sul campo, isolata e protetta, senza farsi trascinare in altisonanti dichiarazioni mediatiche. E poi il capolavoro tattico, con la squadra pensata e adattata per tenere a quello che sarebbe stato il prevedibile forcing iniziale e forsennato degli amaranto e che piano, piano ha guadagnato terreno e controllo, sino all’apoteosi. Partita vinta a centrocampo, anche se i gol li ha firmati un difensore. E che lavoro là davanti Maggio, Russotto, Di Grazia… Il gol incassato? Un incidente di percorso, su di una di quelle situazioni da palla inattiva che tanto fanno arrabbiare il buon Turati. Il suo Siracusa non si è scomposto, neanche al cospetto di settemila tifosi che hanno sostenuto in maniera encomiabile la loro squadra. Un’orchestra azzurra, con un direttore in panchina che ha portato una visione di calcio moderno, un lusso per la Serie D. Non a caso è stato a lungo “incompreso” Turati, come quasi tutti i “profeti”.
Ad un certo punto, persino fischi al suo Siracusa primo in classifica. Ma quello è il passato, perchè la vittoria di Reggio Calabria adesso è lo spartiacque tra un prima con qualche dubbio ed un dopo ricco di certezze: il ragazzo farà strada. Ma la prima impresa da allenatore vorrebbe firmarla con quella squadra di cui ha indossato la maglia e sposato l’emozione: il Siracusa.
foto: Siracusa Calcio