Il Caravaggio di Siracusa a Rovereto? Forse no: le associazioni rivelano, "Diocesi contraria"

 Il Caravaggio di Siracusa a Rovereto? Forse no: le associazioni rivelano, "Diocesi contraria"

Il Seppellimento di Santa Lucia in prestito al Mart di Rovereto? Per le associazioni e le personalità della cultura e dell’arte che hanno risposto all’appello del professore Paolo Giansiracusa, serrando le fila attorno all’associazione Amici del Caravaggio, è sempre più difficile che il dipinto possa lasciare Siracusa per il museo trentino.
In conferenza stampa, questa mattina, i rappresentanti di Dracma, Italia Nostra Sicilia, SiciliAntica, Comitato Ortigia Sostenibile e BCsicilia hanno “calato” il loro asso. “Per effetto di leggi concordatarie, l’opera d’arte di interesse religioso è assistita dal vincolo di destinazione al culto, che prevale su tutti gli altri connotati del Bene Culturale in quanto tale. Ciò significa che proprio la Chiesa ha l’ultima parola sul prestito in questione”, hanno spiegato. Non al Fec, quindi, ma alla Diocesi di Siracusa spetterebbe il parere definitivo sull’eventuale trasferimento. Dettaglio non da poco, perchè la Curia aretusea ha recentemente espresso la sua contrarietà al prestito, dopo una primo parere positivo ma vincolato al rispetto di alcune condizioni. In una nuova lettera, inviata al Fondo Edifici di Culto ed al prefetto, il vicario monsignor Sebastiano Amenta scrive che “con amarezza dobbiamo prendere atto che il nostro parere, con i richiami e le condizioni indicate, non abbia ricevuto nessun tipo di riscontro”. Motivo per cui “chiediamo di voler riconsiderare l’intera vicenda del quadro in oggetto evitando l’allontanamento dell’opera dalla città se non giustificato da importanti esigenze di restauro non eseguibili in loco”. Un chiaro no al prestito che spinge in secondo piano anche le polemiche relative alla somme che il Mart avrebbe a disposizione per l’intervento manutentivo sul dipinto. Le associazioni contrarie al trasferimento hanno fatto di conto, dopo una serie di accessi agli atti. E “dai documenti visionati si evince chiaramente che il loan fee, previsto a vantaggio del dipinto oggetto di prestito, è di soli 100 mila euro, sui quali gravano i costi dell’esecuzione della copia esatta: secondo preventivo ammonterebbero a 30.000 euro, di cui 10.000 sarebbero stati già spesi per la preliminare acquisizione digitale, cui si aggiungerebbero i costi di assicurazione, trasporto e movimentazione del dipinto originale”.

 

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