Il Caravaggio di Siracusa e le due copie conservate a Roma. “Una ritorni alla Badia”

 Il Caravaggio di Siracusa e le due copie conservate a Roma. “Una ritorni alla Badia”

Il Seppellimento di Santa Lucia è conservato all’interno del santuario dedicato alla patrona di Siracusa, nella grande piazza della Borgata. Per ammirarlo, arrivano turisti da ogni parte del mondo e persino star come Madonna e Roberto Bolle, in occasione di alcune giornate trascorse nel siracusano, hanno chiesto di poter sostare accanto alla toccante opera del Caravaggio.
Di quel dipinto, però, ne esistono due copie dal 2020. Difficile per un profano distinguerli dall’originale, tanto il lavoro è stato attento. Oggi si trovano a Roma, una esposta nel corridoio del Provveditorato delle opere pubbliche di Lazio e Abruzzo e l’altra conservata (arrotolata e smontata dal telaio, secondo quanto si apprende) nella sede del Fec, il Fondo Edifici di Culto, che è anche proprietario del capolavoro.
Una delle riproduzioni fedeli era stata “promessa” a Siracusa. E per qualche giorno rimase in effetti nella chiesa di Santa Lucia alla Badia. Poi più nulla. Oggi, l’associazione culturale Dracma torna a chiederne formalmente la restituzione. Anche perchè un eventuale uso delle copie in altre mostre continuerebbe a togliere valor ed interesse verso il vero Seppellimento, ammirabile solo a Siracusa. Il Fec ha ricevuto la richiesta. Se fosse supportata anche da Palazzo Vermexio e dall’Arcidiocesi avrebbe una forza tale da riuscire, probabilmente, nell’intento.
Intanto, il presidente dell’associazione Dracma Giovanni Di Lorenzo ha raggiunto la sede romana del Fec per visionare tutti gli atti relativi al Seppellimento di Santa Lucia e comprendere quale sia stato l’impiego delle copie dopo la conclusione della mostra presso il Mart di Rovereto.
“Dall’esame della documentazione, emerge che le copie siano state richieste per ben tre mostre e si ha la sicurezza che, almeno in un’occasione, si sia sbigliettato senza dire apertamente che fosse una copia materica e non l’originale del quadro”, rivela Di Lorenzo dopo la lettura degli incartamenti.
Le copie furono realizzate da Factum Arte nel 2020, dopo la conclusione della mostra di Rovereto. Secondo i documenti visionati, sono state concesse per il Premio Pio Alferano a Castellabate (2021), per la mostra “I Pittori della Luce” a Lucca ed infine a Ferrara per una mostra dal titolo “Fakes: da Alceo Dossena ai falsi Modigliani”.
L’originale digitale utilizzato come “master” per le copie materiche, verrà richiesto sempre dal Fec alla società che lo ha realizzato. E questo dovrebbe mettere al riparo dalla eventualità che possano mai essere realizzati in futuro altri duplicati. “L’unicità di un’opera ne determina anche il pregio artistico e la capacità di richiamare visitatori”, ricorda Di Lorenzo.
Del caso si era occupata anche la trasmissione di RaiTre “Lo Stato delle Cose”, nell’ambito di una indagine giornalistica incentrata su Vittorio Sgarbi.

 

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