"Barricata in casa da 17 giorni, il mio tampone è stato smarrito", la piccola odissea di una giovane siracusana

 "Barricata in casa da 17 giorni, il mio tampone è stato smarrito", la piccola odissea di una giovane siracusana

Una piccola odissea, che non si è ancora conclusa, nonostante 17 giorni di attesa. E’ la storia di una giovane siracusana, collaboratrice scolastica, risultata positiva al Covid-19 un paio di settimane dopo aver ricevuto la prima dose del vaccino AstraZeneca. Non è questo, tuttavia, il nocciolo della questione. Il problema vero riguarda un tampone molecolare “smarrito”, il suo. Un ritardo che comporta per la giovane siracusana l’obbligo di restare in casa, in isolamento, fino a nuovo provvedimento dell’Asp.

Proprio l’Asp, tuttavia, avrebbe comunicato alla donna di avere perso il tampone molecolare a cui si è sottoposta dopo alcuni giorni dal primo, quello che confermava l’esito positivo del primo tampone, rapido in tal caso, che la donna aveva deciso di effettuare visto un leggero mal di gola.

“La mia storia inizia il 24 marzo scorso- racconta Ida (questo il nome della giovane)- Avvertendo dei lievi sintomi influenzali, ho deciso, vivendo con due genitori anziani, di sottopormi a tampone privatamente. L’esito positivo mi ha sorpresa, avendo ricevuto, il 9 marzo scorso, la prima dose del vaccino AstraZeneca in quanto appartenente al personale scolastico. Inizialmente- racconta- l’Asp è stata solerte. Mi ha subito sottoposta a tampone molecolare e in 24 ore ho ottenuto l’esito di conferma della mia positività”. I giorni passano. Osserva l’isolamento, barricata in camera visto che convive con i genitori. Fortunatamente i sintomi spariscono in un breve lasso di tempo. L’attesa è tutta per il secondo molecolare, da cui dipende la possibilità di mettere fine alla sua quarantena.

“Si arriva al 6 di Aprile- prosegue Ida- L’Asp mi ha assicurato che il fatto di essere risultata positiva non dipende in alcun modo dal vaccino e che probabilmente avevo già contratto il virus prima ancora della prima inoculazione. In realtà questo non mi preoccupa poi tanto. Mi interessa, invece, sapere se mi sono negativizzata. Dopo il secondo tampone, passano 57 ore prima di ricevere la telefonata dell’Asp. Un sospiro di sollievo, quando ho risposto al telefono. Ma è durato un solo attimo, seguito da un nuovo momento di sconforto: il mio tampone- mi comunicano- è andato smarrito”. Necessario, a quel punto, andare nuovamente al drive in dell’ex Onp alla Pizzuta per l’ennesimo tampone. 

“Mi sono sottoposta all’ultimo tampone in ordine di tempo ieri. Le prime 24 ore sono trascorse senza alcuna notizia circa l’esito e non è escluso che, vista la carenza di reagenti, debba trascorrere ancora qualche giorno. Un’attesa snervante- aggiunge- anche se mi rendo conto che rispetto a chi si trova alle prese con sintomi più importanti, sono comunque fortunata. Pretendo, tuttavia, che dopo un anno di Covid,non ci sia più una disorganizzazione di questo tipo. Sono a casa da 17 giorni, mi ritengo una cittadina educata e paziente, ma adesso ho diritto ad una soluzione” .

Intanto, trascorsi 21 giorni, dovrebbe essere possibile tornare a uscire, a prescindere dall’esito del tampone. L’auspicio è in ogni caso quello che prima di quella data arrivi il tampone e che magari sia negativo, come quello dei genitori della donna, mai risultati positivi.

 

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