Indagine di CNA Siracusa su investimenti e agevolazioni, crollo degli investimenti per le PMI

 Indagine di CNA Siracusa su investimenti e agevolazioni, crollo degli investimenti per le PMI

(cs) Un quadro preoccupante emerge da una indagine condotta da CNA Siracusa nel territorio.
Da una rilevazione effettuata su un campione di 75 pmi del territorio aretuseo in relazione alla propensione d’investimento delle stesse per le annualità 2024/2026, emerge un dato significativo sull’impatto di alcune azioni di politica economica determinate con il recente Decreto Sud e la successiva legge di bilancio.
Nel dettaglio le 75 imprese sono dei settori: manifatturiero, costruzioni e servizi (compreso il comparto turistico). Le imprese intervistate hanno un organico non superiore alle 15 unità e hanno già effettuato investimenti nel triennio 2021/2023 in macchinari, impianti, attrezzature e strumenti immateriali (software, programmi informatici, etc).
Dall’indagine emerge un sostanziale crollo degli investimenti per l’80% degli intervistati dovuto a due fattori: il sostanziale quadro di incertezza di mercato e l’assenza di un sistema di agevolazioni a misura di PMI causato dallo stop alla misura del credito d’imposta del Mezzogiorno e del contestuale strumento del credito della ZES unica che porta il minimale di investimento a 200mila euro.
Il taglio medio di investimento del campione è infatti stimato in 35mila euro, quindi ampiamente al di sotto del minimale delle ZES.
Un altro fattore rilevante è rappresentato dalla instabilità dei processi strategici: la scelta della ZES unica per quanto utile sul profilo dell’accesso allo strumento genera timore nel 75% delle imprese che temono appunto cambi periodici di procedure e tempi di rilascio più lunghi nelle autorizzazioni, elemento critico per gli investimenti più strutturati.
“Continuiamo a insistere sulla necessità di un rapido correttivo – affermano Rosanna Magnano e Gianpaolo Miceli rispettivamente presidente e segretario territoriali di CNA Siracusa. Avevamo detto qualche settimana fa dei fortissimi rischi rappresentati dall’abolizione del credito d’imposta per il Mezzogiorno e dalla scelta di creare un nuovo strumento non adeguato per le piccole imprese. Questa rilevazione conferma, amaramente, questo dato. Ci aspettiamo subito un correttivo che abbassi la soglia minima di investimento e renda più agibile lo strumento immaginato dal Governo nazionale per le pmi. Occorre riservare altresi delle risorse per queste imprese per scongiurare che siano le grandi imprese a far man bassa delle agevolazioni”
“Rilanciamo – chiudono i due dirigenti – un grido di allarme alla deputazione del territorio affinché si arrivi da un percorso rapido e condiviso per dare respiro alle migliaia di pmi del territorio”.

 

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