La Mazzarrona cerca un futuro, focus in Consiglio comunale. Interventi, progetti e proposte

Mazzarrona, popoloso rione organico al quartiere Grottasanta, è diventato suo malgrado simbolo della periferia siracusana. I residenti si sentono lontani dalle attenzioni delle amministrazioni che si sono succedute nel tempo. E nonostante i proclami che accompagnano ogni tornata elettorale, la periferia continua a sentirsi distante dal resto della città.
Oggi Mazzarrona è una successione di edifici su edifici, tra eleganti cooperative e appartamenti di edilizia popolare. Pochi servizi, sia pubblici sia privati, poche occasioni di socializzazione e ancor meno occasioni praticare sport o attività culturali.
Nel corso degli ultimi mesi, è nato un comitato spontaneo di residenti che spinge per vere azioni di riqualificazione. L’occasione è stata fornita dal progetto – poi spostato – di realizzare un ccr in via don Sturzo. Da lì è partito un movimento di opinione arrivato sino al quarto piano di Palazzo Vermexio. E così di periferia e Mazzarrona si è discusso in Consiglio comunale, grazie ad un odg del Partito Democratico.
La discussione in Aula, a cui ha preso parte anche il sindaco Francesco Italia, è stata particolarmente vivace. “Solo per l’area di Mazzarrona abbiamo già speso ed investito 16,5 milioni di euro in opere pubbliche e attività. A queste somme si aggiungono altri 2,5 milioni di progetti FUA, per un totale di 19 milioni. Sfido chiunque a trovare un’altra amministrazione di Siracusa che, nella storia, ha destinato così tante risorse a Mazzarrona”, rivendica proprio il primo cittadino. “E’ chiaro che per i risultati occorre tempo. Per esempio, con la riqualificazione dell’ex scuola di Via Algeri sposteremo lì il Comando della Polizia Municipale, l’Ufficio Mobilità e Trasporti, il 118, il Consultorio Familiare. Questa attività porterà dei frutti nel tempo”, aggiunge. E ancora: “Abbiamo investito 11 milioni di euro per l’efficientamento energetico e quindi rifare tutte le facciate, le coperture dei palazzi di largo Luciano Russo e via Sturzo, e queste azioni ovviamente hanno dei benefici invece immediati. Sempre a valere da quel finanziamento, abbiamo realizzato un campo di calcetto su via Cassia. E funziona. Come funzionano la casetta dell’acqua, come funziona il CCR mobile, come funzionano i solarium e come funzionano le linee di trasporto pubblico locale che abbiamo attivato da e per Mazzarrona. Tutto questo prima non c’era. Forse non è però ancora percepito perchè serve ancora tempo. Ma è troppo facile, è troppo populistico dire che i risultati non si vedono. Poi si può dire che 19 milioni non bastano, che ne dobbiamo spendere altri 20, altri 30, altri 50. E io dico: magari, mi auguro che negli anni che ci rimangono e con le amministrazioni che verranno dopo di noi si arrivi a fare ancora di più”.
Non solo grandi progetti, però. Anche le piccole cose chiedono attenzione: le pensiline alle fermate del bus, le famose paline di infomobilità a led, la cura del verde e dei terreni incolti tra i palazzi. “Non c’è dubbio, viviamo in un contesto dove tutto è superveloce mentre i tempi della pubblica amministrazione sono purtroppo spesso lunghi. Abbiamo già acquistato le pensiline per la maggior parte delle fermate dei pullman della città e saranno piazzate entro fine anno. Da amministratore – spiega Italia – dico che è un’esigenza a cui abbiamo già dato una risposta. Certo, per la vita cittadina si ha più fretta. E poi ci sono anche i problemi che si possono risolvere, quelli che hanno una soluzione molto più complessa. Ad esempio: mi dicono che ci vuole la Posta. Ma non è che io posso aprire l’ufficio postale in via Algeri…”.
Questione ordine pubblico. I fuochi d’artificio, gli scooter che sfrecciano, le auto che corrono. “Ho chiesto più volte una riunione del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza pubblica su questi temi. Da solo, non posso ad esempio impedire ai motorini di impennare, perché ho l’esercito per le strade di Siracusa. Possiamo mettere, come stiamo facendo, i dossi e li metteremo anche a Mazzarrona”.
Sara Zappulla, consigliera comunale del Partito Democratico, commenta che “prima di ogni progetto, prima di ogni piano urbanistico o opera pubblica, devono venire le persone. Serve ascoltare i bisogni quotidiani del quartiere, serve parlare di sicurezza, manutenzione, spazi di socialità, opportunità per i giovani. E così costruire risposte insieme ai cittadini, passo dopo passo”. Il confronto, spiega, deve diventare metodo. “Abbiamo avanzato alcune proposte come portare nuovi servizi pubblici e valorizzare le bellezze naturali del quartiere per renderlo un luogo vivo anche culturalmente; ma ciò che conta di più è definire un metodo stabile di confronto: senza partecipazione reale e continua, nessun progetto sarà davvero utile o duraturo”.
Sempre dai banchi dell’opposizione, fa sentire la sua voce Paolo Cavallaro (FdI). “Il sindaco ha elencato tutta una serie di opere in corso di realizzazione e altre da realizzare, ha parlato di milioni di euro spesi. Ma la realtà è che non bastano piccoli e sporadici interventi per riscattare questa parte della città da anni di abbandono e mortificazioni. È necessaria una visione nuova e un metodo diverso, che parli di confronto e condivisione, per rendere la Mazzarrona un quartiere vivibile. Mancano uffici comunali, servizi, luoghi di aggregazione, cinema, teatri; la politica ha gli strumenti per attrarre investimenti e imprimere una svolta. Ho sfidato il sindaco a provare a volare alto, coinvolgendo l’università di architettura, esperti e professionisti in urbanistica, provando a cogliere l’opportunità del gemellaggio con la città di Würzburg, esempio di attenta e intelligente rigenerazione urbana. La Mazzarrona, luogo di straordinaria bellezza, ha visto l’edificazione selvaggia volta, più che a creare luoghi abitativi forniti di infrastrutture e servizi, a soddisfare le speculazioni dei palazzinari. Ora occorre trovare spazi di condivisione, alzando il livello del confronto, per provare a costruire un futuro diverso”.
“Non posso accettare che qualcuno vada a raccontare a quei cittadini che nessuno fa niente per loro, che non è stato fatto niente. Perchè i fatti sono proprio diversi”, taglia corto in replica il sindaco Italia.