La notte dell’Atturna, processione con la banda per la “svelata” dell’Immacolata
C’è un momento, nel cuore più silenzioso della notte siracusana, in cui il tempo sembra sospendersi e la città ritrova un rito antico. È l’atturna, la tradizionale “svelata” di Maria Santissima Immacolata. Da oltre settant’anni è il momento che accende di devozione e incanto il centro storico di Siracusa, prima nella chiesa dell’Immacolata ed oggi nella chiesa di San Filippo Apostolo.
Alle tre del mattino, tra venerdì e sabato, quando le strade sono ancora immerse nell’oscurità, la banda comunale di Siracusa dà inizio al viaggio. Le sue note, fiere e dolcissime insieme, scorrono per vicoli, piazze e cortili, raccogliendo i fedeli come un richiamo antico, una voce che guida. Un pellegrinaggio spontaneo e popolare.
Alle cinque del mattino, il momento più atteso, quando il “monstra te esse Matrem” (“mostra di essere madre”) accompagna la vera e propria svelata del simulacro dell’Immacolata.
“In questo anno giubilare dedicato alla Speranza, la Svelata di Maria Santissima offre alcuni spunti di riflessione: è nel cuore della notte ma a ridosso dell’alba, si offre come aiuto per aiutarci a fugare ogni tenebra dal cuore e accogliere in esso la luce che proviene dal suo Figlio nato e offerto per noi”, dice padre Flavio Cappuccio. “In un periodo in cui ogni relazionalità sta entrando in crisi, ci mostra cosa significa essere madre, comprendere fino a che punto possa spingersi l’amore. Maria Santissima, é per noi modello di empatia, di compassione, di amore infinito e smisurato per il genere umano e in questo periodo storico così travagliato sotto ogni punto di vista, questa svelata si offre come piccolo istante per lasciarsi riempire di luce”.














