La riserva di Vendicari estesa fino a Eloro: audizione in Commissione Ambiente

 La riserva di Vendicari estesa fino a Eloro: audizione in Commissione Ambiente

La riserva naturale di Vendicari sarà estesa all’attigua area Eloro/Pizzuta. La proposta del comitato che presentò tre anni fa la proposta troverebbe la condivisione anche da parte della Regione. La quarta commissione Ambiente dell’Ars ha ascoltato una rappresentanza del comitato per approfondire la questione.”La superficie che si vorrebbe includere nel perimetro della riserva – hanno spiegato gli ambientalisti – ha gli stessi elementi biotici e abiotici che si riscontrano a Vendicari e che nel 1984 motivarono l’istituzione dell’area protetta: la stessa fauna, la stessa flora e vegetazione, gli stessi
habitat. Un altro chilometro di costa che si aggiungerebbe agli otto già protetti, un altro tratto costiero ricco di dune, macchia mediterranea, sabbia, vegetazione alofila e psammofila, scogliere, fauna”. Fabio Morreale di Natura Sicula, spiega che  “lasciare questo patrimonio naturale irriproducibile all’uso e all’abuso di chi non lo rispetta perché vuole solo trarne tornaconto personale, è da irresponsabili. L’area si trova a nord della riserva ed è già soggetta a tre vincoli: archeologico, forestale e paesaggistico. L’inclusione nella
riserva sarebbe opportuno per evitare che i fuoristrada continuino a percorrere le dune per raggiungere comodamente la spiaggia, che gli incivili abbandonino rifiuti, che gli speculatori ci provino con progetti di villette, solarium, parcheggi e altro. Con la riserva si risolverebbero questi problemi e si consentirebbe una più costante fruizione dell’antica città di Eloro, la subcolonia siracusana. I resti di Eloro, ricadenti nell’area da includere alla riserva, sono gestiti dal polo museale di Siracusa”. Il vantaggio sarebbe anche gestionale. “Se diventassero parte della riserva-prosegue Morreale-  verrebbero frequentemente decespugliati dall’ente gestore (l’ex Azienda forestale) e garantita la fruizione, come già avviene per la Cittadella bizantina e l’impianto ellenistico di lavorazione del pesce”. L’iter viene seguito dal deputato regionale Stefano Zito, che ha chiesto l’audizione di martedì scorso come primo passo verso l’avvio concreto dell’iter. Cronologicamente dovranno seguire il parere del Consiglio Regionale per la Protezione del Patrimonio Naturale, l’iscrizione al Piano regionale Parchi e Riserve, il parere della Commissione e la firma del decreto istitutivo.Percorso burocratico particolarmente lungo. Gli ambientalisti incassano, tuttavia, il primo “si”.

 

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