La sparatoria davanti alla Martoglio, le indagini rivelano un’altra verità: due arresti

 La sparatoria davanti alla Martoglio, le indagini rivelano un’altra verità:  due arresti

Nuovi sviluppi nelle indagini sulla sparatoria dello scorso 30 maggio a Siracusa, nei pressi dell’ingresso della scuola Martoglio. I Carabinieri hanno arrestato anche il 36enne rimasto ferito ad una gamba, ritenuto in un primo momento il bersaglio di un possibile agguato per motivi sentimentali. Poco dopo l’episodio, era stato arrestato e posto ai domiciliari un 42enne che aveva ammesso le sue responsabilità e fatto ritrovare la pistola, detenuta illegalmente, con cui aveva esploso un colpo alla gamba destra del cugino.
Gli approfondimenti compiuti per chiarire tutti i dettagli della vicenda, hanno permesso di accertare la vera dinamica dell’accaduto e le responsabilità anche del 36enne e di un altro uomo, un 50enne siracusano, anche lui adesso arrestato.
Stando alla nuova ricostruzione scaturita dalle attività investigative, il 30 maggio il 42enne si sarebbe recato sotto casa del cugino di 36 anni per un chiarimento, a seguito di asseriti dissidi di natura passionale. I due si sarebbero ritrovati per strada a bordo di due scooter, entrambi armati di pistola.
Poco dopo, il 42enne. avrebbe esploso un colpo ferendo il cugino Questi avrebbe risposto al fuoco, sparando almeno quattro colpi in direzione della schiena e della testa del rivale e, non potendosi dileguare in quanto rimasto ferito, avrebbe dato incarico al 50enne di allontanarsi con lo scooter portando con sé la pistola calibro 22 utilizzata, al fine eludere le indagini e di accreditare la versione della aggressione poi fornita agli investigatori.
Durante il conflitto a fuoco, anche il 42enne è stato ferito in modo lieve alla gamba sinistra, riportando lesioni giudicate guaribili in 10 giorni.
Al termine delle formalità, il 36enne è stato condotto in carcere a Cavadonna, mentre il 50enne è stato posto ai domiciliari.

 

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