La Turchia, i curdi: l’appello social del sindaco di Siracusa, “dalla parte della pace”

 La Turchia, i curdi: l’appello social del sindaco di Siracusa, “dalla parte della pace”

Civili siriani scappano dai bombardamenti turchi a Ras al Ayn (Delil SOULEIMAN/AFP/LaPresse)

Con un post che rompe la monotonia di foto e vicende prettamente locali, il sindaco di Siracusa ha rilanciato nel pomeriggio l’hashtag #dallapartedellapace. Anche Francesco Italia si iscrive così alla grande mobilitazione in atto nel Paese contro la guerra mossa dalla Turchia al popolo curdo.
Il primo cittadino cita un editoriale di Lucia Annunziata, apparso su Repubblica e sul Fatto Quotidiano. “Gli ultimi della terra muoiono senza lacrime versate per loro, e senza telecamere a documentarne la fine. Negati i loro diritti a essere protagonisti della comunità degli uomini fino alla fine. L’annullamento di questa identità è l’ennesima forma che prende il massacro nei tempi moderni – annegare non (solo) nel sangue le minoranze, ma negarne tutto fino alle radici, il suolo dove si è nati, le case, le abitudini, la lingua, la religione, per cancellare ogni pietra, fino alla negazione della memoria, l’ultimo pugno di sale romano. Perciò i loro eroi, specialmente se questi eroi sono donne, devono essere assassinate ai bordi di una strada. Perciò i giornalisti che sono testimoni della loro storia devono essere eliminati”.
Poche le iterazioni, tre ore dopo la pubblicazione del post sulla bacheca del sindaco di Siracusa. Pochi anche i commenti dove, comunque, si ripresenta la profonda divisione tra sensibilità opposte con richiami alle recenti vicende migratorie che hanno visto in prima fila proprio Francesco Italia. Come nei giorni caldi della Sea Watch in rada a Siracusa.

 

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