La Vardera e il campo largo, a Siracusa prove di coalizione: lui il candidato presidente?
C’è un nome su cui, in queste settimane, si sono accesi i riflettori della politica siciliana: Ismaele La Vardera. Il deputato regionale di ControCorrente è diventato il punto di riferimento di quel “campo largo” che in Sicilia sta prendendo forma come alternativa concreta al centrodestra guidato da Renato Schifani.
Attorno a lui si muove un’area sempre più ampia, che va dal Partito Democratico al Movimento 5 Stelle fino ad Italia Viva. Un mosaico di forze politiche diverse, oggi unite dalla volontà di costruire un nuovo progetto comune per l’Isola.
Le prime prove di dialogo ieri a Siracusa, durante la convention su “In Europa per il futuro della Sicilia – Nuovo patto per il Mediterraneo” organizzata dal deputato regionale Tiziano Spada (Pd). All’incontro, che ha riunito amministratori, esponenti politici e rappresentanti del mondo economico, ha partecipato anche l’eurodeputato Giuseppe Lupo (Pd).
Quando La Vardera ha preso la parola, la sala si è accesa. Un intervento appassionato, applaudito più volte, che ha toccato i temi della legalità, della giustizia sociale e della necessità di una Sicilia orgogliosa e libera da clientele e rendite di potere. Parole che hanno avuto un peso ancora maggiore se si considera il contesto: da giorni il giovane deputato palermitano vive sotto scorta, dopo le minacce ricevute per le sue battaglie contro le infiltrazioni mafiose e i sistemi di potere locali.
Poche ore prima della convention, La Vardera ha partecipato anche a un sit-in in via Franca Maria Gianni, a Siracusa, dove è esploso un caso politico legato all’affidamento di un’area comunale alla Rari Nantes, società considerata vicina al presidente del Consiglio comunale Di Mauro.
Oggi il nome di La Vardera circola con sempre maggiore insistenza tra gli alleati: in molti, nel campo progressista, vedono in lui il possibile candidato alla presidenza della Regione Siciliana per sfidare Schifani alle prossime elezioni. Ed ecco come commenta la ricorrente indiscrezione politica.














