L’attesa infinita dei dati ufficiali: Cafeo, “inaccettabile”. La Regione scarica la colpa sul Comune

 L’attesa infinita dei dati ufficiali: Cafeo, “inaccettabile”. La Regione scarica la colpa sul Comune

Ore 10.40 del 28 settembre 2022. A tre giorni dall’election day ed a 45 ore dall’avvio delle operazioni di spoglio, sul sito del servizio elettorale regionale l’unica provincia senza dati definitivi è quella di Siracusa. I candidati hanno potuto consultare in Prefettura i numeri finali che, però, non sono ancora stati caricati dal servizio dell’assessorato regionale alle Autonomie Locali. I cittadini-elettori, a tre giorni dal voto, devono “accontentarsi” di 379 sezioni su 422 provinciali.
Con due diversi comunicati stampa, la Regione ha scaricato – ieri – ogni responsabilità sui Comuni (gli uffici elettorali, ndr), parlando “di dati incompleti e/o errati” trasmessi alle Prefetture. Cosa che non ha permesso all’Ufficio elettorale regionale di aggiornare il portale web (elezioni.regione.sicilia.it) “e non potrà farlo fino a quando i dati non verranno validati”. All’ultimo check, alle 18.19 di ieri sera, mancavano complessivamente 54 sezioni: due ad Agrigento, due in provincia di Caltanissetta, sei in provincia di Palermo, una nel trapanese e ben 43 nel siracusano. Di queste 43, 42 nel capoluogo ed una a Lentini.
Giovanni Cafeo è, ad ora, l’unico candidato ad utilizzare un chiaro aggettivo per commentare questa situazione: “inaccettabile”. Ecco cosa ha scritto: “ci sarà tempo per stigmatizzare, ancora una volta, tempistiche e modalità dello spoglio per le sezioni della provincia di Siracusa, del tutto inaccettabili”. Ma sui social sono tanti esponenti della vita imprenditoriale, sociale e delle associazioni di categoria siracusane a mostrare profonda inquietudine per questa vicenda di “dati incompleti e/o errati” arrivati dai seggi agli uffici comunali e poi alla Prefettura. E tornano a farsi sentire quelle voci che chiedono una “professionalizzazione” della categoria dei presidenti dei seggi elettorali, con la costituzione addirittura di un ordine ad hoc ed un pagamento pari alla responsabilità (anche penale) che si assume, appunto, il presidente di un seggio elettorale.

 

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