Liste d’attesa, medici, il Pnrr ed il Pronto Soccorso: intervista con Alessandro Caltagirone

 Liste d’attesa, medici, il Pnrr ed il Pronto Soccorso: intervista con Alessandro Caltagirone

Alessandro Caltagirone taglia il traguardo dei primi 12 mesi alla guida dell’Asp di Siracusa. Secondo alcuni osservatori esterni, il suo piglio manageriale ispirato dall’esperienza ingegneristica ha dato vita ad un nuovo corso nella gestione della sanità pubblica siracusana. I problemi, tanti, rimangono ma l’approccio verso una possibile soluzione pare, in effetti, aver imboccato strade precise. “Sono molto soddisfatto”, esordisce in diretta su FMITALIA. “Possiamo migliorare e infatti più che dei risultati mi dico soddisfatto del percorso fatto in questo anno. Siamo ancora ad un livello intermedio, giusto porsi obiettivi molto più ambiziosi. Il mio approccio è abbastanza ingegneristico, tento di creare una base larga e solida. Poi si può costruire sopra”.
Un esempio? Il nuovo Pronto Soccorso dell’Umberto I. “E’ stato fatto un grande intervento, perchè abbiamo riorganizzato tutto quello che ruota intorno al delicato reparto: posti letto, turn over, radiologia, laboratori… Gli indicatori ci dicono che abbiamo ridotto del 30 per cento il tempo medio di permanenza al Pronto Soccorso. Vuol dire che sta funzionando meglio anche tutto l’importante contorno”. Anche la Regione si è accorta delle performance in miglioramento, al netto di alcuni casi limite con ore e ore di attesa lamentate dai pazienti. L’assessorato regionale alla Salute ha richiesto all’Asp di Siracusa il know-how relativo al sistema di monitoraggio che – attraverso un link – permette di seguire l’andamento clinico del congiunto in Pronto Soccorso, nel rispetto della privacy. Il progetto siracusano è piaciuto così tanto che ora la Regione vuole replicarlo in tutte le altre realtà ospedalieri siciliane.
Tra le prossime novità per il vecchio Umberto I c’è il ritorno di Oncologia a Siracusa (lavori quasi conclusi, ndr); un doppio corridoio sospeso di collegamento tra ala vecchia, ala nuova e nuovo padiglione terapia intensiva; interventi migliorativi in diversi reparti ospedalieri. Assistere a stanzoni anche con 5 o 6 letti per i ricoverati con il bagno all’esterno, nel corridoio, è uno dei tanti segni dell’indicibile vetustà concettuale dell’attuale ospedale del capoluogo.
Quanto al personale, Caltagirone fissa la sua attenzione sui centri di responsabilità. “Sono sempre stato convinto del fatto che queste caselle vadano riempite con le migliori persone che abbiamo. Quest’anno ho conferito 30 incarichi. Significa che abbiamo fissato 30 paletti importanti per rendere una unità operativa più attrattiva per il reclutamento del personale. A proposito di personale – aggiunge – abbiamo operato 487 nuove assunzioni, compensando i pensionamenti e arginando i movimenti in uscita. Sulla parte medica abbiamo ancora quel famoso concorso per i 70 posti suddivisi per specialistiche, il concorso da 150 posti del comparto sanitario e un bando per progetti biennali che uscirà la prossima settimana con 91 posti. Non ci fermiamo a questo perchè dopo un’altra settimana pubblicheremo il concorso per gli amministrativi con una 50ina di posti disponibili. Tra tutte le azioni condotte, stimo che arriveremo a quota mille assunzioni alla fine del 2025”.
Personale che verrà impiegato anche per Case e Ospedali di Comunità, finanziati con il Pnrr e da attivare nel siracusano entro il 2026. “Abbiamo 26 interventi di edilizia sanitaria tutti in esecuzione”, dice a riguardo il dg dell’Asp aretusea. “La nostra scadenza è fine 2026 e ci stiamo prendendo il tempo corretto previsto dal contratto. Abbiamo però attivato già un ospedale di comunità a Noto, in maniera sperimentale, insieme ad Agenas, l’agenzia nazionale per i servizi sanitari. La Regione ci comunica che siamo l’unica azienda con il 100 per cento degli interventi Pnrr in esecuzione”.
Ma il nuovo ospedale di Siracusa? Per il momento è questione che vede in prima linea Ministero della Salute, Regione Siciliana (Dipartimento di Pianificazione) e struttura commissariale speciale. L’Asp fa da spettatrice molto interessata, con 47 milioni pronti ad essere investiti nella costruzione. “Dalle carte io leggo che l’ospedale è un Dea di II Livello”, conferma Caltagirone quasi ad allontanare i dubbi che hanno preso a circolare nelle scorse settimane. “Ho inviato una mia proposta di rete ospedaliera alla Regione ed ho subito chiesto una deroga per qualche specialista e qualche posto letto in più, per iniziare così a prepararci per il nuovo ospedale e non essere impreparati quando sarà pronto”, aggiunge il direttore generale. Le priorità, in questo percorso in deroga, chirurgia toracica e chirurgia plastica.
Inevitabile, poi, un passaggio sulle liste di attesa e il progetto di abbattimento. “Le prestazioni ambulatoriali che non siamo riusciti ad erogare al 31 dicembre 2023 erano circa 5000; un anno dopo, 31 dicembre 2024, sono scese a mille. Significa che ci stiamo impegnando e ringrazio tutti i miei collaboratori”. Per pesare bene il dato è bene ricordare che le prestazioni ambulatoriali erogate in un anno dall’Asp di Siracusa sono circa 650.000 (poco più di 2.000 al giorno).
E per i prossimi dodici mesi, il manager della sanità siracusana fissa i suoi obiettivi: “trenta nuove apparecchiature per gli ospedali con il Pnrr; informatizzazione e digitalizzazione spinta; ma la vera sorpresa sarà rappresentata da una serie di interventi implementati con l’intelligenza artificiale…”.
E magari anche l’aggiudicazione dei lavori per il nuovo ospedale. Ma per quello, bisognerà seguire i passi dell’attiva struttura commissariale guidata dall’ingegnere Guido Monteforte.

 

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