Mal’Aria 2019, il rapporto di Legambiente: Siracusa non classificata per pm10 e ozono

 Mal’Aria 2019, il rapporto di Legambiente: Siracusa non classificata per pm10 e ozono

Le città italiane sono soffocate da inquinamento (traffico, riscaldamento domestico, industrie e pratiche agricole), smog e invase dalle auto private. Nel 2018 in ben 55 capoluoghi di provincia sono stati superati i limiti giornalieri previsti per le polveri sottili o per l’ozono. Brescia è la città che ha superato il maggior numero di giornate fuorilegge con 150 giorni (47 per il Pm10 e 103 per l’ozono), seguita da Lodi (149) e Monza (140). È quanto emerge da Mal’aria 2019, il dossier annuale di Legambiente sull’inquinamento atmosferico in Italia che restituisce un quadro puntuale del 2018.
Siracusa non figura nell’elenco delle 55 città fuorilegge. Ma è una finta buona notizia. Perchè, come spiegano i consulenti tecnico-scientifici di Legambiente, i dati relativi a Siracusa non sono stati comunicati. Non sono noti, insomma. Tra ex Provincia Regionale (competente per il monitoraggio ambientale), una rete di controllo non esattamente puntuale ed Arpa è difficile – lamentano dall’associazione ambientalista – avere informazioni precise sulla qualità dell’aria. In Sicilia solo Palermo, Enna ed Agrigento hanno “mostrato” le loro carte.
Aiutano in qualche misura le elaborazioni di Ispra contenute nel rapporto aree urbane. Tra gennaio e settembre 2018, a Siracusa sono stati registrati superamenti della media giornaliera delle pm10 tra 10 e 35 giorni. E’ migliorata, invece, in estate la situazione relativa all’ozono. I dati del 2017 parlavano di ripetuti superamenti dell’obiettivo a lungo termine per la protezione della salute ovvero 120 microgrammi per metro cubo come media massima giornaliera calcolata su 8 ore.

 

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