Mazzarona e le periferie, Italia Viva: “impegni disattesi dall’amministrazione comunale”

 Mazzarona e le periferie, Italia Viva: “impegni disattesi dall’amministrazione comunale”

“Bene il punto denunce dei Carabinieri nella ex scuola di via Algeri, ma considerato lo stato attuale dell’immobile, ristrutturato ma ancora privo di porte e infissi, temiamo che se il completamento dell’opera sarà a carico del Comune i tempi per la consegna dello stabile ai Carabinieri saranno molto lunghi”. A dare voce al dubbio sono il coordinatore cittadino di Italia Viva, Salvatore Piccione, e il responsabile politiche per le periferie, Francesco Umina.
“Purtroppo questa amministrazione ci ha abituati agli annunci che non vedono sbocco concreto: lo sviluppo delle
periferie era tra gli impegni più importanti assunti dal sindaco Italia in campagna elettorale, ma la
cruda realtà dei fatti ha fatto emergere l’inconsistenza di quell’impegno”, l’affondo di Piccione e Umina. “Proprio la Mazzarona costituisce lo specchio più impietoso del fallimento della sindacatura Italia: un quartiere totalmente
abbandonato dall’amministrazione. Sempre alla Mazzarona, in via Barresi, nell’edificio in cui era ubicato l’ex ufficio casa, dovrebbe esistere una guardia medica, secondo l’accordo siglato nel 2016 tra Comune e ASP. Tuttavia, a distanza di sei anni l’ASP non ha dato seguito agli impegni assunti e la struttura è chiusa: perché l’amministrazione comunale non si è attivata per revocare la convenzione e per rientrare nel possesso dell’immobile? Nello stesso stabile sono chiusi pure i locali dell’ex Circoscrizione Grottasanta e la biblioteca di quartiere”, spiegano gli esponenti di Italia Viva. “È concepibile che pur avendo una struttura comunale inutilizzata, l’amministrazione preferisca spendere centinaia di migliaia di euro dei contribuenti in locazioni per uffici comunali? Nulla si sa del recupero dell’edificio scolastico di Via Algeri, rimasto in preda ai vandali. L’intera gestione del patrimonio comunale è un esempio di cattiva amministrazione”, il giudizio senza appello di Salvatore Piccione e Francesco Umina.

 

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