Melilli. Giuseppe Carta rimane sindaco, il Cga rimanda al Tar il merito per invalidità di notifica

 Melilli. Giuseppe Carta rimane sindaco, il Cga rimanda al Tar il merito per invalidità di notifica

Il Cga di Palermo ha confermato l’invalidità della notifica del ricorso al Comune di Melilli da parte di Pippo Sorbello. La vicenda prende le mosse dal risultato elettorale dello scorso anno, con Peppe Carta eletto sindaco con pochi voti di margine su Sorbello, secondo.
A parere del Cga si sarebbe trattato di un errore scusabile della difesa del candidato che ha perduto le elezioni. Il risultato è che Sorbello deve ricominciare d’accapo l’intero percorso giudiziario davanti al Tar Catania.
Oggi il Cga ha pubblicato la sentenza sul ricorso promosso da Sorbello contro la decisone del Tar che aveva dichiarato inammissibile il ricorso presentato dal secondo eletto alla carica di sindaco del Comune di Melilli nella tornata elettorale del giugno 2017.
Il Tar aveva dichiarato l’inammissibilità del ricorso promosso da Sorbello per difetto della sua notifica nei confronti del comune di Melilli, eseguita mediante p.e.c. e questo perché è stato utilizzato un indirizzo p.e.c. estraneo al pubblico elenco delle Pubbliche Amministrazioni tenuto dal Ministero della Giustizia.
Nelle sue motivazioni il Cga da ragione al Tar ribadendo l’invalidità della notifica del ricorso promosso da Sorbello, ma applicando l’istituto dell’errore scusabile rimette in termini la difesa del Sorbello alla quale fa ordine di rinnovare la notifica del ricorso di primo grado al Comune di Melilli nel termine di 30 giorni dalla comunicazione della sentenza.
Per Pippo Sorbello il cga ha “accolto il ricorso e per l’effetto ha annullato la sentenza impugnata, disponendo il rinvio della causa al giudice di primo grado con rimessione in termini della parte ricorrente ed ordinando il rinnovo della notificazione del relativo ricorso originario entro 30 giorni dalla comunicazione della suddetta sentenza. Adesso spetterà al Tar di Catania entrare nel merito della vicenda”.

 

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