Nomine e polemiche, la verità di Carta: “Aretusacque, percorso lineare e legittimo”
Dibattito politico infiammato dopo l’assemblea dei sindaci che ha portato alla costituzione di Aretusacque spa. Un vero e proprio scontro sulla nomina del Consiglio di Sorveglianza con accuse lanciate in particolare dal parlamentare nazionale Luca Cannata (FdI) che aveva provocatoriamente proposto la nomina di Gianluca Rossitto.
“Appare quantomeno singolare che chi invoca la buona educazione istituzionale, adoperi invece termini quali ‘cricca’, ‘cortigiano’, ‘piattino in mano’, sfoderando il massimo che il manuale della demagogia offre in questi casi, adombrando persino opacità e inneggiando alla legalità”, replica il deputato regionale Giuseppe Carta, senza perdere la calma. “E’ ancora più grave che questo frasario scomposto da saloon sia utilizzato da un parlamentare nazionale che dovrebbe, invece, dare l’esempio”, rilancia.
E poi ripercorre la genesi della nuova società per la gestione provinciale del servizio idrico integrato. “Dopo la scelta dei sindaci del dicembre 2022 di optare per il modello Misto ( Pubblico/Privato), la procedura di gara ad evidenza pubblica europea per l’individuazione dell’operatore economico, indetta nel 2023, ha avuto un percorso lineare, trasparente e limpido, gestito da organi terzi, primo fra tutti la Centrale Unica di Committenza, ufficio di altissimo profilo per competenza e professionalità. E’ giusto ricordare agli smemorati istituzionali – aggiunge ancora Carta – che sia il Tar che, successivamente in appello il CGA hanno certificato che tale procedura di gara è stata perfettamente legittima e limpida, coerente con la normativa vigente, atteso che i ricorsi amministrativi proposti da altri operatori economici del settore ‘acqua’ interessati alla gestione del servizio idrico integrato della Provincia di Siracusa, sono stati rigettati”.
Tutte ragioni che spingono Carta a definire “paradossale oltre che temerario” il contestare scelte “ampiamente condivise sulle quali tutti i sindaci (19) sono stati chiamati a pronunciarsi in un’assemblea istituzionale convocata dal presidente Ati e sindaco del Comune capoluogo e che ha registrato, dopo ampio dibattito. percentuali di consenso pari all’80%”.
Carta passa poi alla difesa d’ufficio del collega deputato Gennuso (“indicarlo ‘con il piattino in mano’ offende ma soprattutto mortifica di fatto quei sindaci che in piena autonomia hanno scelto di sostenere e condividere la rosa dei candidati risultata poi vincente”) e poi affonda: “Ho l’impressione che se il ‘Kingmaker’ delle nomine fosse stato Luca Cannata e l’avvocato Rossitto fosse stato nominato in seno al Consiglio di Sorveglianza, forse il parlamentare nazionale oggi non userebbe il termine volgare ‘cricca’ e nessuno parlerebbe di opacità, legalità e trasparenza, lanciandosi in sperticati ed imbarazzanti (davvero) elogi verso l’on. Cannata”.
La verità? Secondo Giuseppe Carta è chiara: “percorsi lineari, legittimi, ampiamente condivisi dalla maggioranza dei sindaci ed un Consiglio di Sorveglianza che saprà affrontare con competenze e professionalità l’importante sfida che ci attende e che, sono certo, opererà nell’interesse dei cittadini e del territorio”.














