Non accetta l'affidamento del figlio all'ex e fugge con il bimbo a Noto: francese arrestata per sottrazione di minore

 Non accetta l'affidamento del figlio all'ex e fugge con il bimbo a Noto: francese arrestata per sottrazione di minore

Dovrà rispondere di sottrazione di minore una donna francese , arrestata dai carabinieri a seguito delle indagini di polizia giudiziaria condotte. Una storia partita da un divorzio complicato, con il giudice francese che dispone l’affidamento del figlio della coppia al padre. In occasione di una delle visite consentite, la donna non sarebbe rientrata in casa con il bambini, al contrario di quanto previsto e degli accordi presi con l’ex coniuge. L’episodio risale alla scorsa primavera. Una volta risultato chiaro che la donna non avrebbe riportato il piccolo dal padre, l’uomo ha allertato a gendarmeria. Scattate le ricerche, la famiglia francese del piccolo avrebbe reso noto alle forze di polizia ogni elemento ritenuto utile per rintracciare madre e figlio. Tra le ipotesi emerse, quella secondo cui la donna avrebbe potuto decidere di chiedere ospitalità a degli amici in Sicilia. Coinvolti, da luglio, nelle indagini anche i carabinieri. La donna è stata rintracciata sabato pomeriggio a Noto, anche grazie alla collaborazione della popolazione del luogo. E’ stata bloccata davanti ad un’agenzia immobiliare, dove cercava un appartamento in affitto. E’ stata arrestata e condotta nel carcere femminile di piazza Lanza, a Catania secondo un mandato d’arresto europeo. Il piccolo , che ha meno di 10 anni, è stato riaffidato al papà. La donna conosceva la zona sud della provincia di Siracusa in quanto, in passato, aveva trascorso in quell’area le vacanze. Luoghi che aveva apprezzato e in cui, fuggendo insieme al figlio, avrebbe deciso di trasferirsi, contando anche sulla propria disponibilità economica. Particolarmente delicate le fasi dell’arresto della donna, in presenza del figlio. I carabinieri sono stati molto attenti a muoversi in maniera tale da limitare l’impatto traumatico per il bambino. Nessuno in divisa, giocattoli in caserma e l’utilizzo della stanza riservata creata con il Soroptimist per i casi in cui la privacy diventa fondamentale.

 

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