Migranti positivi, attesa per i tamponi ai poliziotti in isolamento. Il Siulp: "Gestione errata"

 Migranti positivi, attesa per i tamponi ai poliziotti in isolamento. Il Siulp: "Gestione errata"

Tamponi, probabilmente con l’esito già in giornata, per i poliziotti che sono intervenuti dopo lo sbarco di Augusta di 43 migranti da Mare Jonio. Tra questi c’erano gli 8 stranieri poi risultati positivi. Gli agenti – sono 15 e tutti siracusani – non sono stati posti in quarantena ma in isolamento fiduciario in via precauzionale, in attesa dell’esito dei tamponi effettuati oggi. Sulla scorta dell’esperienza, hanno operato in sicurezza impiegando tutti i dispositivi previsti in casi di questo tipo.
Il Siulp, sindacato dei poliziotti, guidato nel territorio da Tommaso Bellavia, ritiene che alcune procedure andrebbero però modificate in considerazione del momento storico. Un errore, tradotto in altre parole, procedere come avvenuto in occasione dello sbarco di Augusta.
Bellavia lo dice in maniera chiara.  “Non abbiamo centri idonei a contenere dal punto di vista della sicurezza i cittadini extracomunitari. Con il Covid-19, il problema è più serio. Non abbiamo luoghi sicuri dove fare quarantena. Chi sa che potrà avere il riconoscimento dello stato di rifugiato, non ha interesse a fuggire dai centri, ma chi sa che non ha le caratteristiche per restare ha tutto l’interesse di lasciare il centro e questo vuol dire che, seppur positivi, potrebbero cercare di allontanarsi. A poco serve cinturare l’area perchè se perseverassero nell’intento di andare via, magari con una fuga di massa, gli agenti non potrebbero andare oltre una certa resistenza, andando altrimenti incontro, nel caso in cui qualcuno si facesse male, a importanti responsabilità”.
Il Siulp locale ritiene che la gestione degli sbarchi debba essere effettuata come è avvenuto in altre realtà. I tamponi ai migranti andrebbero, cioè, effettuati a bordo della nave su cui arrivano, prima di scendere. Tutto questo dovrebbe accadere in rada, in modo tale da scongiurare il rischio di mettere la sicurezza, anche sanitaria, del territorio, a rischio. Successivamente, le operazioni di sbarco e le normali procedure di identificazione.
L’appello è rivolto in primo luogo alla Prefettura che, in contatto con il Ministero, stabilisce le linee da seguire.
Quello di Noto è stato indicato come uno dei nuovi focolai d’Italia, degno, dunque, di particolare attenzione.

 

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