Nube nera sulla provincia di Siracusa, la rabbia dei sindaci di Augusta e Melilli

 Nube nera sulla provincia di Siracusa, la rabbia dei sindaci di Augusta e Melilli

La prima reazione dei sindaci di Augusta e Melilli è di pancia. “Sono arrabbiato”, dice Giuseppe Di Mare. Stesse parole, stesso tono usato da Giuseppe Carta. I due primi cittadini seguono l’evoluzione del nuovo incendio che si è sviluppato all’interno di un impianto di trattamento rifiuti di contrada San Cusumano, nei pressi di Augusta.
Il sindaco megarese ricorda poi il precedente del 2022: “quella volta i Vigili del Fuoco hanno dovuto lavorare per parecchio tempo prima di domarlo. Penso, quindi, che anche questa volta non sarà una vicenda rapida. Io sono molto arrabbiato – scandisce Di Mare – perché non è possibile, non è immaginabile che nella stessa azienda, nello stesso posto, succedano gli stessi eventi a distanza temporale così breve. Ora è il momento di stare vicini ai Vigili del fuoco, di mettere in campo tutte le nostre forze per domare questo incendio. Ma dal giorno dopo ci sentiranno, perché non è concepibile lo stesso incendio nello stesso impianto a distanza di poco tempo”. Il primo cittadino di Augusta ha chiesto ad Arpa e Cipa relazioni dettagliate sui valori ambientali.
Giuseppe Carta, sindaco di Melilli, ha emesso un’ordinanza con cui invita a limitare gli spostamenti della popolazione, invitando i cittadini a rimanere a casa. “Vogliamo avere informazioni chiare. Stiamo monitorando le centraline dell’Arpa e stiamo vedendo se ci sono nell’aria elementi di dossina. La cosa strana – continua il sindaco e deputato regionale – è che in qualche maniera questo evento si ripete. Ed a mio modo di vedere, non è possibile che si ripeta sempre nello stesso periodo. Insieme al collega di Augusta stiamo predisponendo una forma di prevenzione, per evitare che l’incendio vada oltre e scongiurare il rischio che coinvolga anche la vicina industriale. Stiamo monitorando l’incendio anche con tutte le apparecchiature che la polizia locale di Melilli ha a disposizione. Ma si deve sicuramente aprire un tavolo di discussione sui fatti che sono accaduti. Coinvolgerò anche l’assessore regionale ai rifiuti perchè le aziende del settore devono avere impianti capaci di gestire un incendio nel momento in cui si sviluppa, prima che sia necessario l’intervento esterno per risolvere il problema. Come, ad esempio, avviene nelle raffinerie e in altri impianti”.
Carta è un fiume in piena. “Sono molto arrabbiato, dispiaciuto. Penso che forse abbiamo toccato il fondo adesso. Porterò il tema in Commissione Territorio e Ambiente dell’Ars. Servono misure pubbliche e regole per i privati. Convivere è possibile ma noi che in queste zone ci abitiamo vogliamo stare sereni”.

 

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