Nuovo ospedale di Siracusa, primi guai: pronta azione legale contro revoca della progettazione

 Nuovo ospedale di Siracusa, primi guai: pronta azione legale contro revoca della progettazione

Passa al contrattacco il Raggruppamento Temporaneo di Professionisti – con mandatario lo Studio Plicchi di Bologna e composto da Studio Plicchi Srl, Milan Ingegneria Spa, Areatecnica Srl, Sering Ingegneria Srl e Ava Arquitectura Tecnica Y Gestion SL – estromesso dalla progettazione e direzione dei lavori del nuovo ospedale di Siracusa. “Ci tuteleremo in giudizio in tutte le opportune sedi a garanzia dei nostri diritti e della nostra reputazione”, fanno sapere in una nota inviata alle redazioni.
La revoca del mandato è stata decisa dalla struttura commissariale che ha motivato la scelta con i ritardi nell’avvio della progettazione definitiva. “Nonostante le dichiarazioni di voler accelerare i tempi, molti mesi sono passati solo per la fase di assestamento iniziale della struttura commissariale e, soprattutto, non si è mai proceduto alla stipula del contratto tra il Raggruppamento Temporaneo di professionisti e la stazione appaltante che ancora oggi, nonostante i ripetuti solleciti e l’assolvimento da parte dell’RTP di tutti gli obblighi previsti e richiesti dalle norme, giace ancora in bozza per mancanza degli elementi essenziali del rapporto mai forniti dal Commissario”. Un atto d’accusa diretto che punta dritto la struttura commissariale guidata dal prefetto di Siracusa, Giusi Scaduto. A cui viene rimproverata anche la motivazione fornita, ovvero la necessità di accelerare per assolvere a quella semplificazione che è la missione del metodo commissariale adottato per giungere alla realizzazione del nuovo ospedale di Siracusa. “Se i tempi sono realmente il nocciolo della questione – obiettano a proposito dal Raggruppamento Temporaneo di Professionisti – va sottolineato come non esista soluzione più
rapida che procedere con l’iter già previsto dal bando, assegnando la progettazione definitiva a chi si è
aggiudicato regolarmente il concorso, in quanto qualsiasi procedura alternativa di affidamento sarebbe
oggetto di ulteriori lungaggini procedimentali e passibile di nuove iniziative di contenzioso”.

 

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