Ondate di calore, i sindacati chiedono la Cig per i lavoratori della zona industriale

 Ondate di calore, i sindacati chiedono la Cig per i lavoratori della zona industriale

Quando la colonnina del mercurio supera soglie di tolleranza, come in queste ultime due giornate, anche nella zona industriale di Siracusa servono misure di allerta e gestione del rischio, a tutela dei lavoratori. Le misure vengono richieste dai sindacati unitari dei metalmeccanici. “Indiscutibilmente le alte temperature che interessano Siracusa nel periodo estivo determinano una diffusa condizione di disagio lavorativo. Alle condizioni climatiche esterne si aggiungono spesso fattori di stress specifici ravvisabili per esempio in capannoni privi d’isolamento termico e adeguato ricambio d’aria o in postazioni interne alle aree del petrolchimico dove alle temperature esterne si aggiungono ulteriori sorgenti di calore e umidità”, spiegano i sindacati provinciali di Fim, Fiom e Uilm Angelo Sardella, Antonio Recano e Santo Genovese.
“Nella zona industriale troppo spesso viene applicato un principio discrezionale e variabile che funge da deterrente per le imprese dell’indotto che limitano, per il timore di un non accoglimento, la richiesta di CIG e omettono una corretta valutazione utile a mettere in campo tutte le iniziative necessarie alla tutela della salute dei lavoratori”, lamentano in relazione agli strumenti comunque disponibili per permettere ai lavoratori di non essere esposti ai rischi connessi alle ondate di calore.
“Abbiamo registrato un atteggiamento di chiusura di molte imprese che hanno irresponsabilmente obbligato il personale ad operare con ritmi lavorativi alti in condizioni di sicurezza precaria, dimostrando poca considerazione per la salute dei lavoratori”, denunciano i tre sindacalisti.
Una lettera è stata inviata all’Assessore alla Salute, alla Direzione dell’Asp, alla Prefettura e a Confindustria Siracusa per chiedere un’azione concreta per aggiornare i criteri di valutazione per la concessione della CIG, azioni formative e un programma di allerta e gestione del rischio, già previsti dal piano operativo provinciale deliberato dall’Azienda Sanitaria Provinciale il 11 giugno scorso.
“È fondamentale che le aziende applichino alla lettera quanto previsto dalla normativa e se per ottenere ciò saranno necessari periodi di sospensione o riduzione delle attività lavorative, metteremo in atto tutte le iniziative di lotta a tutela della salute, del lavoro e del reddito. Come organizzazioni sindacali richiediamo
quindi un’azione immediata per la piena attuazione delle normative vigenti che vengono sistematicamente disattese in nome del profitto”.

 

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