Paradosso: sono i turisti il problema di Ortigia? Rosano: “Turismo sostenibile porta ricchezza”
Negli ultimi giorni si è acceso un dibattito sul presunto overtourism che starebbe travolgendo Ortigia, cuore storico di Siracusa. Tra commenti e polemiche, si è diffusa una narrazione secondo cui la presenza turistica avrebbe compromesso la vivibilità dell’isola per i residenti. A prendere posizione è Giuseppe Rosano, presidente dell’associazione “Noi Albergatori Siracusa”, che invita a guardare al fenomeno con maggiore lucidit.
Rosano esprime solidarietà ai cittadini esasperati e delusi da una governance cittadina poco incline al confronto, ma lancia una provocazione: “Siamo sicuri che il vero sabotatore di Ortigia sia il turismo?”. Secondo il presidente degli albergatori, puntare il dito contro i visitatori è un errore di prospettiva che rischia di distorcere la realtà.
“Abbiamo più volte difeso la residenzialità e chiesto interventi strutturali”
L’associazione degli albergatori, sottolinea Rosano, ha sollecitato il Comune a mettere in campo politiche concrete per la tutela dell’identità di Ortigia e della sua comunità: dal sostegno agli artigiani rimasti, alla richiesta di una pianificazione urbanistica in grado di evitare la trasformazione dell’isola in un “luna park”. In più occasioni sono stati forniti anche dati previsionali sulla crescita dei flussi turistici, senza però ottenere risposte efficaci dalle istituzioni.
Rosano ribadisce un concetto chiave: se esiste una pressione turistica fuori controllo, non è certo responsabilità dei turisti. La malamovida, l’assenza di controlli, l’occupazione selvaggia del suolo pubblico da parte di attività commerciali, la scarsità di forze di polizia locale, il traffico disordinato, la mancanza di parcheggi e di servizi essenziali — sono tutte criticità che rientrano nelle competenze dell’amministrazione locale, non dei visitatori.
“I numeri smentiscono l’allarmismo”. Secondo i dati aggiornati al 2024, Siracusa registra un rapporto di 9,5 turisti per abitante (1.212.678 pernottamenti a fronte di 127.224 residenti), ben al di sotto di località come Taormina (142 turisti per abitante) o Cefalù (68). Anche città come Roma, Venezia, Firenze e Bolzano hanno rapporti molto più elevati, pur continuando a fondare gran parte della loro economia sul turismo.
“Il turismo genera ricchezza e lavoro, non povertà”, dicr Rosano desideroso di visionare i dati che il Comitato Ortigia intende presentare per sostenere la tesi secondo cui il turismo non incrementerebbe automaticamente il reddito e il benessere dei residenti. A suo giudizio, intanto, ipotizzare che l’economia turistica non apporti benefici alla collettività è un paradosso difficile da sostenere. Al contrario, sostiene, il settore rappresenta un’opportunità irrinunciabile per l’occupazione giovanile e lo sviluppo del territorio.
Il dibattito sull’overtourism a Siracusa solleva questioni legittime e merita attenzione, ma non può prescindere da un’analisi equilibrata e documentata. Il turismo, se regolato e gestito con visione strategica, può essere una risorsa preziosa, non un nemico da combattere. E la vera sfida per Ortigia, spiega Rosano, è proprio questa: trasformare la pressione turistica in occasione di crescita sostenibile, senza sacrificare l’identità e la vivibilità del suo centro storico.














