Siracusa. Parco Neapolis, il comitato promotore: "Soprintendenza fuori dalla gestione"?

 Siracusa. Parco Neapolis, il comitato promotore: "Soprintendenza fuori dalla gestione"?

Un parco archeologico individuato, delimitato, per la sua gestione, la salvaguardia, la conservazione e la fruibilità, ma privo del decreto istitutivo, al contrario di altri parchi siciliani, da Agrigento a Selinunte, già operativi. Per il parco della Neapolis continua a mancare il parere del Consiglio Regionale dei Beni Culturali e Ambientali, già decaduto e in via di ristrutturazione quanto alla sua composizione. Parte da questa premessa il comitato promotore, prima di esprimere forti e ulteriori preoccupazioni e perplessità guardando, in prospettiva, a quello che potrebbe accadere, da qui a breve, nel territorio provinciale. “Forzando in qualche modo la riforma del ministro Franceschini- questa la disamina del comitato- l’assessorato regionale ha preparato una ristrutturazione del Dipartimento che avrebbe l’effetto di sconvolgere l’assetto gestionale dei beni culturali in Sicilia e destinata a ritardare ancora l’istituzione del Parco Archeologico di Siracusa”. Una proposta che, secondo i componenti del gruppo, renderebbe più ampio il solco tra l’attività di tutela e quella di valorizzazione dei beni culturali, investendo maggiormente sulla valorizzazione. Una riforma che coinvolgerebbe anche le imprese e le associazioni culturali, dato che il comitato reputa positivo. Per il personale interno, invece, previste riduzioni e riorganizzazioni delle unità operative esistenti. Ma le criticità maggiori, in base all’idea espressa dal comitato, riguarderebbero la creazione previsto di piccolissimi e grandi “poli”, “non omogenei”. Il ruolo delle soprintendenze diventerebbe marginale. Nel caso di Siracusa, la soprintendenza potrebbe perdere la gestione di buona parte dei siti, che confluirebbero in un circuito unico con il Paolo Orsi, il parco di Siracusa, quello di Lentini, Casmene, Noto Antica, Castelluccio, Eloro e villa del Tellaro, accanto ad un polo regionale con Palazzo Bellomo, la Casa Museo Uccello, Palazzolo. Il comitato promotore del parco della Neapolis ricorda che, “con tutte le critiche che si possono fare, le soprintendenze sono spesso state l’unico baluardo rispetto alle speculazioni tentate e a volte realizzate in Sicilia e che- conclude- una riforma di questa portata avrebbe meritato un profondo coinvolgimento della gente e degli operatori culturali”.

 

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