Passeggiata, corsetta e giri in bici: il governo verso la stretta. Tutte le nuove regole

 Passeggiata, corsetta e giri in bici: il governo verso la stretta. Tutte le nuove regole

E’ probabile che arrivi dal governo una nuova stretta per passeggiate e attività sportiva all’aperto. L’eccessivo ricorso a jogging e bicicletta starebbe convincendo anche il Ministero dello Sport circa la necessità di intervenire nelle prossime ore. Lo ha lasciato intendere in maniera chiara anche lo stesso ministro Spadafora. “Bisognerà prendere in considerazione la possibilità di un divieto completo, anche all’attività all’aperto”, ha detto al Corriere della Sera. “Quando abbiamo lasciato questa opportunità, lo abbiamo fatto perché la comunità medico scientifica ci diceva di dare la possibilità a molte persone di correre, anche per altre patologie sanitarie. Ma l’appello generale era quello di restare a casa: se non viene ascoltato saremo costretti a porre un divieto assoluto”.
Nel frattempo, sono arrivati dal governo ulteriori chiarimenti. In auto si può andare massimo in due. È preferibile stare uno davanti e uno dietro per mantenere la distanza.
Chi si sposta con il ciclomotore e la bicicletta deve comunque dimostrare le “comprovate esigenze”.
La passeggiata non può andare oltre la propria zona di residenza o domicilio.
Chi porta a spasso il cane non può utilizzare questo stratagemma come scusa per rimanere fuori troppo a lungo. Il tempo necessario per i bisogni fisiologici dell’amico a quattro zampe.
Si può andare a trovare gli anziani, per portare loro i farmaci o la spesa. È necessario indossare guanti e mascherina. Evitare in ogni caso i contatti.
Chi deve andare dal medico può farlo, ma deve dimostrare il motivo della visita. Identica procedura per sottoporsi a visite specialistiche e analisi cliniche. Sul modulo va indicato anche il nome del medico e il luogo dove si effettua la visita.
Gli assembramenti sono vietati. Anche quando si è in fila per fare la spesa o per andare in farmacia, bisogna stare a distanza.
È vietato spostarsi da un Comune all’altro, a meno che non si abbiamo esigenze di lavoro o familiari.
È vietato trasferirsi nelle seconde case. Se si hanno motivi di necessità bisogna dimostrarlo. Il motivo di necessità riguarda guasti o altri problemi che possano mettere a rischio l’incolumità delle persone (ad esempio: perdite di gas o di acqua)
Chi si trovava nelle seconde case oppure all’estero al momento dell’entrata in vigore del decreto può rientrare nel proprio domicilio ma dovrà stare in quarantena.
Chi esce senza motivo rischia la denuncia con arresto fino a tre mesi e la sanzione fino a 206 euro come previsto dall’articolo 650 del codice penale. Chi viola la quarantena rischia una denuncia per procurata epidemia che prevede il carcere fino a 12 anni e altri reati che puniscono i comportamenti contro la salute pubblica.

 

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