Patto etico-ambientale-occupazionale tra comuni ad alto rischio: la proposta parte da Priolo

 Patto etico-ambientale-occupazionale tra comuni ad alto rischio: la proposta parte da Priolo

Sottoscrivere un patto etico-ambientale-occupazionale per la riconversione e il rilancio del polo petrolchimico, insieme ai 6 Comuni dell’area ad alto rischio ambientale, Siracusa, Priolo, Melilli, Augusta, Floridia, Solarino, alla zona industriale, al Governo nazionale e regionale. E’ la proposta illustrata nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta presso l’aula consiliare del Comune di Priolo Gargallo.
“Per 50 anni – ha esordito il sindaco Pippo Gianni – abbiamo subito in maniera indiscriminata solo inquinamento, malattie e morte. A fronte di questo, lo Stato è risultato assente. Oggi possiamo approfittare del fatto che la Comunità Europea ha indicato come vie prioritarie per impegnare le risorse europee, i temi dell’ambiente e del lavoro. Sappiamo che queste risorse ci sono e dunque è il momento giusto per rilanciare il nostro territorio. Attraverso il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza o con il bilancio dello Stato, chiediamo un intervento sulle industrie che hanno già pronti progetti di riqualificazione, di transizione ecologica ed energetica. Il Governo nazionale e quello regionale devono avere la sensibilità di capire che è necessario investire adesso nelle zone industriali, nei siti contaminati di interesse nazionale, come compensazione nei confronti dei cittadini e del territorio. Oggi – ha continuato Pippo Gianni – si parla tanto di riscaldamento globale. Anni fa ho ideato il Piano Energetico Ambientale, rifacendomi al protocollo di Kioto, ma quando sono stato mandato via dall’ARS è stato messo da parte, così come accaduto con il Piano di Risanamento Ambientale, con la Legge 23 sull’imprenditoria femminile, energia, ricerca e innovazione. C’è un silenzio colpevole da parte della Regione siciliana e da parte dello Stato, che ha le risorse e fa finta di non sapere che ogni anno la Sicilia versa 40 miliardi di euro di prelievo fiscale, 16 miliardi solo dalla provincia di Siracusa, dei quali non ritorna indietro nulla. Ho proposto al viceministro Laura Castelli, in visita sabato scorso a Siracusa, di farsi carico di proporre un disegno di legge che preveda proprio un intervento di restituzione del prelievo fiscale ai siti contaminati di interesse nazionale”.
“A settembre – ha detto il presidente del Consiglio comunale, Alessandro Biamonte – convocheremo una seduta di Consiglio comunale aperta ai deputati nazionali e regionali, ai sindacati, alle Istituzioni locali, alle associazioni ambientaliste, a quanti hanno voce in capitolo e ruotano attorno alla zona industriale, per mettere in moto tutti quei meccanismi virtuosi per cercare di immaginare un futuro possibile nella nostra provincia, dove la stella polare deve essere l’occupazione, la salute e la tutela dell’ambiente e del cittadino. Abbiamo il dovere morale di tutelare il cittadino e il territorio e porteremo avanti l’iniziativa dei Consigli comunali itineranti cominciata nel 2020 e stoppata a causa del Covid. Cercheremo di capire qual è il piano industriale, sostenendo le industrie, in un’ottica di eco-compatibilità. Chiediamo – ha concluso Biamonte – di attivare la cosiddetta “Area di Crisi Industriale Complessa”, per mettere in moto tutti quei meccanismi virtuosi al fine di garantire la transizione energetica con i nuovi investimenti. Insieme al sindaco Gianni abbiamo preparato un documento da inviare a tutti i sindaci della provincia di Siracusa, per sollecitare il Governo nazionale e regionale rispetto ai finanziamenti europei”.
“Come ha detto il sindaco Gianni – ha affermato il vicesindaco e assessore all’Ambiente del Comune di Solarino, Paolo Signorino – siamo attenti a ciò che sta accadendo a livello economico, alle somme che la Comunità Europea ha assegnato all’Italia. Per questo è bene che si stabilisca un patto tra i sindaci dei 6 Comuni ad alto rischio ambientale. Il Comune di Solarino darà il proprio supporto a questa iniziativa che salvaguarda non solo l’ambiente ma anche il futuro dei nostri figli”.
“I nostri comuni – ha sottolineato il presidente del Consiglio comunale di Melilli, Guido Marino – sono a vocazione industriale e purtroppo l’industria si trova oggi in grave difficoltà. Per questo bisogna diversificare il territorio e creare nuovi modelli di sviluppo, nell’ambito del turismo, dell’energia, dell’agricoltura, dell’ambiente. Da soli i Comuni non vanno da nessuna parte, insieme si possono trovare quelle soluzioni alternative per rilanciare il territorio”.
“Ciclicamente – ha detto il capogruppo di maggioranza, Luca Campione – si ripropone lo stesso problema, la grande industria è in sofferenza e sembra dimenticata dallo Stato. In questo momento di transizione ecologica sembra assurdo che il sito di Priolo Gargallo, il secondo in Europa per estensione, non sia contemplato in questo progetto. Sono qui a portare la voce del Consiglio comunale e quindi del popolo priolese. Noi tutti siamo stanchi di accendere lumini per i morti di malattie tumorali, di avere malformazioni neonatali a causa dell’inquinamento e siamo pronti ad avere una seria collaborazione con le industrie, che possono coesistere assieme alla cittadinanza, come accade al nord dell’Italia e in nord-Europa, ma con i giusti criteri. Bisogna fare investimenti, decarbonizzare e creare industrie ecocompatibili. Non possiamo più accettare il ricatto occupazionale e un territorio devastato e vogliamo che il nostro sito torni ad essere produttivo come una volta”.
“Ci accodiamo al progetto del sindaco Gianni – ha affermato Cristina Stelo, rappresentante di una parte delle associazioni ambientaliste ed ecologiste del comune di Augusta – e siamo favorevoli a queste iniziative pro ambiente”.
“Necessario – ha detto Cinzia Di Modica, rappresentante del Comitato Stop Veleni – attuare una transizione ecologica vera, abbandonare sempre più il fossile e orientare le risorse verso le energie rinnovabili. Ci vorranno tanti anni ma bisogna pur iniziare. Il problema della nostra provincia va affrontato nella sua interezza, quindi non solo dal punto di vista ambientale ma anche occupazionale e sanitario. Per questo devono essere coinvolte tutte le parti in causa ed è fondamentale organizzare incontri tematici in cui vengono affrontati man mano tutti gli argomenti”.
Presenti alla conferenza stampa anche l’assessore all’Ecologia e Ambiente del Comune di Priolo, Santo Gozzo e il consigliere comunale Giuseppe Guzzardi.

 

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