Qualità dell’aria. Cosa si respira a Siracusa? I dati del rapporto 2019 di Arpa Sicilia

 Qualità dell’aria. Cosa si respira a Siracusa? I dati del rapporto 2019 di Arpa Sicilia

Arpa Sicilia ha pubblico il rapporto 2019 sulla qualità dell’aria. I dati validati ed analizzati dai tecnici dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale sono relativi al 2018. Per la provincia di Siracusa, le conclusioni sono state elaborate sui dati rilevati dalla rete fissa di monitoraggio della ex Provincia e di Arpa.
L’analisi dei dati, ove possibile, è stata suddivisa differenziando la rete urbana da quella industriale e considerando, oltre i risultati del 2018, anche quelli del 2017 e 2016, per avere un quadro d’insieme dell’ultimo triennio. Prese in considerazione anche le campagne di monitoraggio effettuate con i laboratori mobili.
Passiamo ai risultati.
L’analisi delle elaborazioni relative ai valori di Biossido di Zolfo (SO2) registrati dalle stazioni della rete urbana e industriale indicano che tutti i limiti sono stati ampiamente rispettati. Rimane pressoché invariato l’andamento rispetto all’ultimo triennio.
I livelli di biossido di azoto sono stati superati solo una volta sulla media oraria di 200 µg/m3 nella stazione “Scala Greca”, che fa parte sia della rete urbana di Siracusa che industriale. Comunque, spiega il rapporto di Arpa, al di sotto del numero massimo di superamenti consentiti in un anno (18).
Per il parametro NOx (ossidi di azoto), impossibile ogni valutazione perchè attualmente la rete non comprende stazioni di monitoraggio che rispondono ai criteri previsti dal DLgs 155/10.
Passando al monossido di carbonio, il limite di 10 mg/m3 “è stato ampiamente rispettato; quanto detto vale per
il triennio precedente”.
C’è poi il dato relativo all’ozono. Il trend nell’area urbana è in netto miglioramento, “solo 3 superamenti nella stazione urbana di Acquedotto della media massima giornaliera su 8 ore (120 µg/m3) contro i 25 consentiti dalla legge”. In zona industriale , il trend risulta essere in diminuzione per questo inquinante, infatti il limite della media massima giornaliera su 8 ore per il 2017 è stato superato in 2 stazioni su 4, nella stazione “Melilli” con 82 superamenti e nella stazione di “Priolo” con 53 superamenti, mentre nel 2018 il numero di superamenti sono stati inferiori: Melilli 33 e Priolo 23.
Pare rassicurante anche l’elaborazione dei dati relativi alle polveri sottili (pm10). Il valore limite di 35 superamenti annuali della media giornaliera di 50 µg/m3 non è stato mai superato, così come il valore limite di 40 µg/m3 relativo alla media annuale. Ma “il trend dei valori analizzati nell’ultimo triennio mostra un andamento in aumento per entrambi i limiti”, avverte Arpa. Rispettato il limite di legge delle pm 2.5.
Ha fatto molto discutere il caso dell’arsenico rilevato a Priolo. Il rapporto Arpa prende in esame anche la presenza di metalli nell’aria siracusana (Piombo – Arsenico – Nichel – Cadmio). L’analisi delle elaborazioni relative ai valori dei metalli nel PM10, rilevate presso le stazioni di Scala Greca e Priolo, in particolare per l’arsenico e per la stazione denominata “Priolo” indicano un superamento consistente del valore obiettivo (calcolato come media su un anno civile). Per la stazione denominata “Scala Greca” si è rilevato un lieve superamento del Valore obiettivo, anche se per quest’ultima non si è raggiunto il periodo minimo di copertura previsto dal D.Lgs 155/2010.
Voce idrocarburi non metanici. La loro origine “è da attribuire principalmente all’attività industriale”, spiegano i tecnici di Arpa. In assenza di normativa, si è proceduto ad un analisi dei dati sulla media annuale, sulla concentrazione massima registrata nell’anno e sul numero di superamenti al di sopra di alcune soglie numeriche.
Si è ritenuto utile fissare il valore limite per la media oraria di 200 µg/m3 come indicatore di possibili fenomeni di disagio olfattivo che si manifestano con una frequenza significativa nell’intera area del polo industriale. Gli idrocarburi non metanici, ritenuti tra i principali responsabili dei miasmi, vengono monitorati in 13 stazioni.
Si è registrata la massima concentrazione media annuale, pari a 180 µg/m3 , nella stazione di Megara, mentre la media annuale minore è stata registrata nelle stazioni di Villa Augusta e Pantheon (Siracusa) con una concentrazione pari a 39 µg/m3.
In accordo con il Comune di Melilli, è stata inoltre condotta una campagna di rilevamento della qualità dell’aria nel periodo compreso da Aprile 2018 a Gennaio 2019. Per la campagna è stato individuato il piazzale dell’autoparco
comunale che dista circa due chilometri dai primi impianti dell’area industriale. Una analisi comparata poi con i dati Arisense registrati nel 2018 dal laboratorio mobile piazzato a Siracusa, nel piazzale dell’istituto Ipsia Calapso.
L’analisi dei dati ha mostrato che i valori più alti sono stati registrati proprio in quest’ultimo punto (via Piazza Armerina) per quanto concerne alcuni precursori dell’ozono, presenti ad esempio nelle miscele gassose
utilizzate come combustibili (GPL). Per quanto riguarda i superamenti delle soglie olfattive, i valori maggiori sono stati registrati a Melilli. Quest’ultima evidenza sperimentale si spiegherebbe con la vicinanza di Melilli alla zona industriale e quindi con la probabile influenza dei processi MEROX utilizzati nelle raffinerie.
Clicca qui per scaricare il rapporto completo Arpa Sicilia – Qualità dell’Aria 2019.

Foto di Luca Parmitano dalal Iss: la Sicilia dallo spazio

 

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