Qualità dell’aria, il report di Arpa Sicilia non convince: “piano di monitoraggio da rivedere”

 Qualità dell’aria, il report di Arpa Sicilia non convince: “piano di monitoraggio da rivedere”

Troppo ottimismo nelle conclusioni del rapporto Qualità dell’aria 2019 pubblicato da Arpa, l’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente. Soprattutto nella parte dedicata a Siracusa ed alla sua provincia. Territorio particolare, per la presenza di un grande polo industriale, presenta in alcuni campionamenti presi in esame (Augusta, Villa) nel piano di monitoraggio regionale dati simili o molto vicini a realtà come ad esempio Agira, nell’ennese.
Tra i primi ad avanzare dubbi il parlamentare Paolo Ficara e il senatore Pino Pisani del Movimento 5 Stelle. “I dati Arpa Sicilia mostrano una riduzione nel triennio dei valori delle sostanze prese in esame e questa sembrerebbe una nota positiva. Purtroppo però i dati non fotografano esattamente la situazione reale. E questo a causa di due aspetti: l’esclusione dal piano di monitoraggio di alcune delle centraline strategiche, che pure hanno fornito report finiti al Ministero dell’Ambiente in occasione dei tavoli Aia; e le basse percentuali di campionamento, in molti casi lontane dal 90%. Difficoltà economiche hanno certamente pesato su ex Provincia ed Arpa. Così però si rischia di ragionare su risultati presunti”. Insomma, luci ed ombre sul “peso” reale del rapporto.
Anche il sindaco di Augusta, Cettina Di Pietro, segnala come incredibile sia l’esclusione della centralina di San Cusumano dal piano regionale di monitoraggio. Ed è solo un esempio.
“Emerge netta, ancora una volta, la necessità di reintrodurre una normativa oggi mancante per tutta una serie di inquinanti ed in particolare per gli idrocarburi non metanici. Ed in questo senso va la proposta di legge presentata dal senatore siracusano Pino Pisani che attende di essere incardinata in commissione. Un lavoro importante che adesso, con il governo Conte-bis, possiamo portare a conclusione”, spiega Ficara (M5s).
La proposta di legge prevede, in due articoli, profonde novità per il controllo di sostanze come idrogeno solforato e idrocarburi non metanici con l’indicazione di limiti precisi in un arco di tempo di controllo ravvicinato e ripetuto.
Quanto alla recente app anti-miasmi presentata in Prefettura, netto il giudizio dei due parlamentari. “Se non integrata in un sistema di controlli è un palliativo che sfiora il problema senza voler andare a fondo”.
Incomprensibile, intanto, il silenzio della Regione e di Arpa sul progetto dei canister a soglia che già tre anni fa doveva debuttare a Siracusa. Ad oggi, nessuna traccia del sistema che prevedeva il campionamento immediato dell’aria in presenza di miasmi, con i canister automatizzati nell’entrare in funzione al superamento di determinati valori impostati nelle centraline.

 

Potrebbe interessarti