Quelle risatine in Consiglio comunale ma c’è (almeno) un consigliere che scuote la testa

L’ormai “famoso” intervento del consigliere Zappalà è stato analizzato parola per parola. Ma come è nato? Cosa stava succedendo in aula? E davvero tutti hanno solo riso alle sue parole che scivolavano verso sessismo e omofobia? Procediamo con ordine nelle risposte.
In aula si stavano presentando i nuovi revisori dei conti del Comune di Siracusa. In quel contesto, Zappalà parte con la sua uscita che – in origine – avrebbe dovuto essere una pizzicata al Pd ed alla sua recente richiesta di aumentare le quote rosa in giunta. “Ci voleva una supplente donna, così facevamo contenti quelli del Pd”, avrebbe potuto essere il senso. Solo che al consigliere ex Italia Viva-Fuorisistema è uscita una frase completamente diversa e certo non giustificabile. Il “virus” di genere, chi entra in un modo ed esce in un altro, il rossetto e gli orecchini pronti. Il resto è cronaca.
Mentre si consumava questa bassa pagina di Consiglio comunale, non tutti ridevano. E’ vero, si sentono fastidiosi sorrisi mentre Zappalà parla al microfono. Nelle immagini disponibili, però, si vede almeno un consigliere contrariato. E’ bene precisare che magari saranno stati anche più numerosi ma nelle immagini disponibili si vede il solo Angelo Greco (Pd).
Allarga più volte le braccia, la faccia cambia espressione, scuote la testa e sembra dire qualcosa all’indirizzo della presidenza del Consiglio comunale. Di certo non ride. “Sono rimasto allibito. Più sentivo e meno credevo alle mie orecchie. Ho provato con la mia gestualità a sollecitare un intervento del presidente del Consiglio comunale. Un consigliere non ha la facoltà di interrompere l’intervento di un collega. Può farlo, invece, il presidente. E avrebbe dovuto farlo”, racconta a 24 ore dallo scoppio della polemica. “Il presidente – rincara – è il responsabile dell’aula. E’ lui che deve fare in modo che venga tutelata l’istituzione Consiglio comunale. Chiedo a voi, vi sembra che ridendo lo abbia fatto?”.
Greco però non concorda con l’etichetta che è stata appiccicata all’assemblea cittadina: omofoba. “E’ falso. La verità è che questo Consiglio comunale presta scarsa attenzione alle politiche di genere. Noi, come gruppo Pd, ci crediamo invece. E chiediamo rispetto”.
Franco Zappalà si è poi scusato, travolto dall’ondata di reazioni. “Ne prendo atto. Ma preferisco sottolineare il grande gesto di responsabilità politica di Italia Viva, che lo ha messo alla porta. La mozione di censura annunciata dal presidente del Consiglio comunale? Mi pare il minimo. Mi auguro che in futuro verranno gestite meglio queste situazioni. Togliendo la parola – conclude – quando si va oltre civiltà, educazione e rispetto”.
Nel filmato, ad onor del vero, ad un certo punto anche il consigliere Greco sembra ridere. “Macchè risata, ho sfogato con quell’espressione sconforto e tutta la mia incredulità per quello che stavo sentendo”, replica lui. “Se è sembrata una risata, vi assicuro che certo non ridevo alla pseudo-battuta di Zappalà. Se guardate con attenzione il filmato, appena lui dice ‘virus’ si vede proprio il mio cambio di espressione. Oltre alla evidente protesta con le braccia”.