Reti idriche colabrodo, zero euro dal Pnrr per la provincia di Siracusa. Il M5s contro Italia

 Reti idriche colabrodo, zero euro dal Pnrr per la provincia di Siracusa. Il M5s contro Italia

A ben vedere dalla foga con cui il M5s attacca il sindaco di Siracusa sui finanziamenti per le reti idriche andati perduti, è da escludere che i cinquestelle possano mai sostenere un Italia-bis. Il deputato regionale Carlo Gilistro e l’ex parlamentare Paolo Ficara non risparmiano colpi all’indirizzo del primo cittadino aretuseo che è anche presidente dell’Ati.
“La provincia di Siracusa resta letteralmente all’asciutto. Il Ministero delle infrastrutture ha infatti completato le graduatorie e assegnato i 900 milioni di euro messi a disposizione dal PNRR per gli investimenti per la modernizzazione delle infrastrutture idriche in Italia. E in tutti e tre i bandi, la provincia di Siracusa non è stata ammessa perché ha perso tempo nella definizione dell’assetto del soggetto istituzionale che deve gestire l’acqua, cioè l’ATI, l’Ambito Territoriale Idrico. Questo è il dato di fatto, il resto sono scuse accampate per provare a coprire gli errori commessi”, spiegano i due pentastellati.
Proprio Ficara, durante la scorsa legislatura, più volte aveva sollecitato ed incontrato i sindaci del siracusano per non perdere le preziose risorse, disponibili subito e necessarie per le reti idriche colabrodo della provincia. Ma nessuno ha saputo cogliere quell’invito collaborativo, lasciando primeggiare altri interessi. “Purtroppo non quello dei cittadini. E pochi giorni fa sono stati assegnati gli ultimi 293 milioni di euro per interventi volti a ridurre le perdite di acqua potabile nella rete degli acquedotti. Materia in cui la nostra provincia vanta un triste primato con il 60% di dispersione idrica. Dei 33 progetti selezionati, 19 interessano le regioni del Nord e del Centro (per complessivi 536 milioni di euro, il 60% del totale) e 14 quelle del Sud (per complessivi 364 milioni di euro). In Sicilia le uniche ATI ad essere riuscite ad ottenere risorse sono state quelle di Catania (per oltre 80 milioni di euro), Palermo (circa 75 milioni) e Messina (per oltre 17 milioni). Un grave danno per tutti i cittadini di questa provincia e un vero fallimento della nostra ATI, rappresentata dai sindaci dei vari comuni e di cui il sindaco di Siracusa è presidente”, ruggiscono Gilistro e Ficara.
“Non sono bastati appelli, note, comunicati stampa dell’ultimo anno e mezzo, tra comuni ritardatari e altri spariti dai radar, non si è riusciti a definire la piena operatività dell’ATI e quindi l’affidamento del servizio. Ma oltre il danno la beffa: perchè se oltre due anni fa l’ATI Siracusa aveva scelto la via della gestione interamente pubblica, pochi giorni fa ha clamorosamente cambiato idea, optando per la società mista pubblico/privata. E lo ha fatto con una doppia presa in giro perchè l’ha giustificata, in primis il sindaco di Siracusa, con la necessità di evitare il commissariamento della Regione (che invece è arrivato), e intercettare i fondi del PNRR che il Ministero ha definitivamente assegnato, con buona pace del sindaco Francesco Italia”, accusano i due esponenti del M5S.
“E’ su argomenti come questi che crediamo si debba sviluppare un sano confronto e un vero dibattito cittadino in vista delle prossime elezioni amministrative a Siracusa, perchè da argomenti come questi si migliora la qualità della vita dei cittadini e delle prossime generazioni. Il MoVimento 5 Stelle Siracusa è a fianco di chi, come fatto negli ultimi mesi, pensa al bene comune e all’interesse di tanti piuttosto che a quello di pochi o di privati fortunati”.

 

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