Riapertura dell’Artemision, il progetto passa per il Pnrr. E spunta un nuovo regolamento

 Riapertura dell’Artemision, il progetto passa per il Pnrr. E spunta un nuovo regolamento

Passa attraverso i fondi del Pnrr anche la possibilità di riaprire l’Artemision, il sito archeologico sotto Palazzo Vermexio che rientra tra i beni indisponibili del Comune di Siracusa. Nel 2019, la sua gestione era stata affidata per due anni a Civita, la società che si occupa anche della Fontana Aretusa. In precedenza, era stata la Erga ad occuparsi del sito ed a garantire la sua fruibilità, sempre con un accordo di gestione con il Comune di Siracusa.
Nei giorni scorsi, sull’Albo Pretorio di Palazzo Vermexio è apparso il nuovo regolamento di gestione, redatto dall’Unità di progetto Pnrr. Un documento snello, composto di appena 8 articoli, approvato dal Commissario straordinario che sostituisce il Consiglio comunale di Siracusa. Per l’ipotesi di riapertura, sembra che ancora una volta si voglia puntare sulla formula del gestore privato. L’approvato regolamento è tra i documenti richiesti per potere poter partecipare all’apposito bando Pnrr.
Tra le altre cose, prevede ad esempio che il nome di Artemision “deve rimanere immutato è in facoltà del gestore veicolarne il nome anche attraverso l’uso del nome scritto in caratteri greci”. Per quel che riguarda la fruizione pubblica, “il Comune è obbligato a garantirne, ove possibile, l’apertura e la libera fruizione per almeno 24 ore
settimanali compreso il sabato o la domenica ovvero, nel caso di aperture stagionali, almeno 100 giorni l’anno”.
Si stabilisce oltre ogni dubbio che “ogni intervento di gestione, valorizzazione e apertura al pubblico (…) sarà
finalizzato alla conservazione del sito con particolare riferimento alla stratificazione storica presente che ne costituisce elemento peculiare e distintivo”. Inoltre, “la gestione, valorizzazione e apertura al pubblico del sito deve essere ispirata ai principi di inclusività, dell’abbattimento delle barriere che possono limitare la fruizione e la comprensione del sito”. E laddove non sarà possibile abbattere le barriere fisiche, “per quanto possibile, si farà ricorso alle moderne tecnologie per consentire la completa fruizione e comprensione del sito”.
L’Artemision, secondo il regolamento, “è sottoposto al diretto controllo e gestione dell’Assessorato Comunale alla Cultura e di quello del Patrimonio secondo le rispettive competenze funzionali, salvo diverse occasionali esigenze”. Infine, per quel che riguarda l’assetto finanziario, “salvo la diversa regolamentazione contrattuale con l’eventuale gestore esterno, le spese di gestione e manutenzione del sito sono a carico del Comune di Siracusa”.
L’Artemision, il tempio ionico dedicato alla dea Artemide, fu scoperto dall’archeologo Paolo Orsi nel 1910. Sull’area sacra originaria, venne costruito a partire dal VI secolo aC il tempio di Artemide, raro esempio di stile ionico primordiale in tutta la Sicilia. Il tempio, secondo gli studi, rimase probabilmente incompiuto. Evidenti nei resti delle colonne lisce e dei capitelli le influenze dell’Asia Minore.

 

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