Riesplodono le discariche abusive con lo stop agli ingombranti e il farraginoso Ccr Targia

 Riesplodono le discariche abusive con lo stop agli ingombranti e il farraginoso Ccr Targia

Con un solo centro comunale aperto su tre previsti e con lo stop agli ingombranti che si trascina dal 26 agosto, a Siracusa tornano a proliferare le discariche abusive. Una ventina quelle “note” e “abituali”, al punto che vengono avvertite dalla popolazione quasi come “tollerate”: Stentinello, via Algeri, via Cannizzo, via Italia, via Marzamemi ed altre di piccole dimensioni sparse qua e là, dalla Borgata alla Pizzuta senza dimenticare le contrade della zona sud. Il problema non è solo siracusano ma riguarda in genere il sud Italia. Detto questo, è corretto ripotare però qualche ulteriore considerazione.
Purtroppo queste settimane passano una sensazione scoraggiante: non c’è modo di contrastare gli abbandoni seriali. Il sospetto è che dietro ci sia un sistema più o meno organizzato, La Polizia Municipale, per contratto nazionale, non ha servizi su strada dopo le 22. Per controlli mirati, appostamenti ed altro servono servizi a progetto di cui, al momento, non si ha notizia. E così, gli scaricatori seriali di rifiuti sanno di avere gioco facile. Perchè un vero contrasto, a parte operazioni spot in orario diurno, non c’è. Affidarsi ai soli messaggi di civiltà non è sufficiente.
Da non sottovalutare, nella nuova esplosione del fenomeno, il problema Ccr. Siracusa, città capoluogo, ha solo un centro comunale di raccolta in funzione, quello di Targia. Dovrebbero però essere in tre: Arenaura (sotto sequestro) e Cassibile (in eterna attesa dell’apertura). Conferire ingombranti, dal 26 agosto, non è più possibile a causa del blocco per saturazione dell’impianto catanese, in cui “scaricava” Siracusa. E così, per fare degli esempi, i materassi, i divani e le credenze proliferano sulle strade, spesso ingombrando anche la corsia di marcia, come nel caso di via Bordone.
Non solo, le farraginose procedure per registrarsi all’ingresso del Ccr – previste dalle norme vigenti – rallentano il processo di conferimento da parte dei cittadini. A Siracusa più che altrove? Forse. Un solo cancello d’ingresso, un solo punto di registrazione e tutti in coda. Un’attesa che sfinisce, nei giorni di maggiore afflusso, e che magari implicitamente incoraggia ad abbandonare tutto all’esterno del centro comunale di raccolta. In effetti, la strada che conduce al Ccr è una distesa di rifiuti abbandonati: dalle vasche da bagno ai mobili.
Il Comune di Siracusa sta cercando di accelerare per una soluzione di emergenza che rimetta in moto la raccolta ed il conferimento degli indifferenziati. Gli uffici assicurano che non produrrà alcun nuovo costo per il cittadino.

 

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