San Paolo a Palazzolo, la difficile gestione in tempi covid di una grande devozione

 San Paolo a Palazzolo, la difficile gestione in tempi covid di una grande devozione

Non era mai capitato che l’organizzazione di una festa patronale finisse al centro di una riunione del comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza, in Prefettura. Ma in tempi di covid-19 anche questo è accaduto, con la festa di San Paolo a Palazzolo Acreide al centro di un educato tira e molla tra istituzioni e regole di contenimento dei contagi.
Ufficialmente niente svelata ieri, all’interno della chiesa del Santo. Ufficiosamente, a porte chiuse e con un numero ridotto di presenti, si è comunque proceduto. Il video è finito sui social ed ha alimentato il dibattito, già acceso a Palazzolo, dove non sono mancate forzature anche tra parroci e diocesi.
Al pontificale odierno c’era l’arcivescovo, Salvatore Pappalardo. Nessun accenno alle polemiche ma evidente è sembrata, ai più, della freddezza in alcuni rapporti istituzionali. Mentre la gente fuori – con le regole covid non potevano trovare tutti posto dentro – rumoreggiava per la distanza imposta con il Santo.
Per chi non ha mai vissuto la festa di San Paolo, è difficile spiegare il forte e totalizzante rapporto di devozione tra i palazzolesi ed il loro protettore. Una fede piena e condivisa che fa di Paolo il Santo che protegge da ogni male e quindi anche una sorta di barriera “sovrannaturale” contro il covid (per chi crede). Niente di paragonanile, sotto questo aspetto, con le feste pure molto sentite di San Sebastiano a Melilli, Sant’Alfio a Lentini e Santa Lucia a Siracusa, giusto per citare altri momenti di fede e devozione popolare quasi azzerati quest’anno dal coronavirus.
Quella di San Paolo è una festa già “difficile’ da gestire in tempi normali, per via della forte e continua partecipazione. Figurarsi quando di mezzo ci sono divieti di assembramento, mascherine e distanziamento.
In qualche modo si è trovata la quadra, con silenti intese e reciproche concessioni nella giornata odierna. Ma per il futuro (10 agosto) meglio ricordarsi dell’insegnamento ed evitare, ad ogni livello, strappi e forzature.
Dopo la presentazione dei bimbi alla statua del Santo, è uscita dalla chiesa anche una reliquia per un veloce giro della piazza. Un codazzo di devoti al seguito. E qui si avrà modo di discutere per giorni su mascherine e distanziamento. Intanto, quella passeggiata di devozione durata poco più di 30 minuti ha contribuito a rassenerare gli animi. Si pensi che, di solito, la processione con la statua del patrono impiega oltre un’ora e trenta per percorrere lo stesso tratto. La statua, questa volta, è rimasta in chiesa dove, a piccoli gruppi, sono stati fatti entrare i fedeli.
Guai a togliere San Paolo ad un palazzolese. Anche le antiche credenze mettono in guardia: se non si rispetta la promessa al Santo, cose terribili possono accadere.

 

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