Servono 250mila euro, la Regione ne mette sul piatto 97mila. Ecco perchè è saltata Asacom

 Servono 250mila euro, la Regione ne mette sul piatto 97mila. Ecco perchè è saltata Asacom

E’ convocato per domani alla ex Provincia Regionale di Siracusa un nuovo vertice sul servizio Asacom. Alle 12, intanto, sono attese comunicazioni da Palermo su di un nuovo riparto delle risorse magari dando il via libera all’utilizzo delle somme residue del 2018, già in cassa del Libero Consorzio.
Attualmente l’assistenza alla comunicazione per gli studenti diversamente abili è sospesa. Al tavolo con la commissaria Floreno siederanno anche le associazioni del terzo settore ed in particolare il Coprodis della presidente Lisa Rubino. “Il rammarico per la sospensione del servizio è grande. Avevamo chiesto di evitarla, ma se non ci sono i soldi come fare a firmare un contratto di servizio che avrebbe avuto dieci giorni di vita?”, dice al telefono.
La politica ha puntato l’indice sulla commissaria Floreno, minacciando esposti per interruzione di pubblico servizio e lamentando miopia amministrativa. In realtà, però, non ci sarebbero state alternative. A fronte di un fabbisogno mensile di 250mila euro per garantire il trasporto a scuola e l’assistenza ai circa 140 ragazzi seguiti dall’Asacom, la Regione ne ha messo a disposizione 97mila. E’ facile capire che così i conti non tornano ed il servizio diventa insostenibile se non a fronte di ulteriori tagli: di ore di assistenza e di trasporti da e per le scuole della provincia. Secondo alcune fonti interne al Libero Consorzio, la Regione avrebbe commesso un grossolano errore di conteggio nel riparto delle risorse, spalmando sul semestre somme che erano sufficienti per un trimestre.
“Le proteste della politica siracusana mi paiono strumentali”, commenta la presidente del Coprodis. “Se vogliono fare la loro parte, i politici, intervengano a Palermo piuttosto. Ed evitino che accada una cosa fastidiosa anche più della inevitabile sospensione: un ennesimo taglio all’assistenza dei soggetti più deboli della nostra società”.

 

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