“Sicilia Express”, serie tv dai mille dettagli siracusani: le opere di Francesca Nobile
Girata nei mesi scorsi tra Avola e Noto, Sicilia Express è la setie tv del momento. Appena uscita, è subito balzata in vetta alla top ten delle più viste. Ficarra e Picone, che firmano anche la regia, non deludono encon tagliente ironia – e buona dose di fantasia – fotografano la situazione di una Sicilia distante dal resto Paese per via di atavici problemi a cui si unisce il caro-voli.
Guardarla invita ad un facile giochino: indovina dove si trova quella location. Ma c’è anche un ulteriore dettaglio artistico tutto siracusano da andare subito a guardare.
Avete visto le opere appese alle pareti delle abitazioni dei protagonisti? O anche quelle esposte sulle madie che arredano gli ambienti? Molte sono opere di Francesca Nobile.
“E’ nato tutto per caso”, racconta l’artista a SiracusaOggi.it. “La scenografa Ivana Gargiullo che da tempo lavora nel cinema e che già conosceva i miei quadri, li ha proposti tramite il mio canale Instagram a Stefania Maggio, arredatrice degli appartamenti utilizzati per la serie tv. E così tutto ha preso corpo in men che non si dica”. Le tele, realizzate con tecnica mista dall’artista siracusana, dopo un tour de force di adattamenti in merito a cornici e vetro, sono diventate un dettaglio prezioso in più in Sicilia Express.
“Ogni lavoro è un frammento della mia isola interiore”, continua Francesca raccontando le sue opere. “Luce, terra, silenzi, visioni sono frutto della mia ricerca tra arte, yoga e spiritualità che oggi incontra il racconto cinematografico della Sicilia”. La Nobile confessa quanto sia stato emozionante guardare in tv le sue produzioni che, come creature viventi, sembravano animarsi. “Mia figlia mi ha mandato il primo screenshot con scritto: ‘mamma c’è il tuo quadro!’. Che emozione. La condivido con tutta la mia famiglia, il mio compagno. Mi sostengono in questo percorso fatto di alti e bassi. E grazie a Saverio il corniciaio, insieme al quale in un giorno abbiamo fatto cose che parevano impossibili”.














