Ancora poche certezze sul futuro della gestione del servizio idrico nella provincia di Siracusa.L’incontro in Prefettura di mercoledì mattina si è concluso dopo ora di pranzo con un “arrivederci a lunedì”. Posizioni ancora distanti. Sul tavolo, la possibilità di procedere con un Consorzio provinciale – cosa che permetterebbe di mantenere gli attuali livelli occupazionali – ma c’è anche chi, tra i 21 Comuni, vuole andare avanti da solo. Se ne tornerà a parlare lunedì, sempre attorno al tavolo al primo piano della Prefettura di Siracusa. Si ritroveranno i sindaci dei 21 comuni del territorio, il commissario dell’Ato idrico, Fernando Buceti, il prefetto Armando Gradone e l’assessore regionale ai servizi, Marino. I curatori fallimentari di Sai 8 hanno illustrato il loro piano per contenere il passivo e provare ad aggredire il monte debitorio. I toni della discussione si sono accesi quando dalla curatela hanno parlato di aumento delle tariffe. Inevitabile, in quanto sarebbe previsto da una norma nazionale. A rischiare di più, quei Comuni in cui da anni il costo del servizio non è stato ritoccato. E dove elevata è anche l’evasione e diversi – sempre secondo i curatori di Sai 8 – sarebbero gli allacci abusivi. Quanto a nuovi investimenti, Siracusa – insieme ad altri 4 centri della provincia – è tra i beneficiari di 3,5 milioni di fondi in arrivo dall’Unione Europea. Cifra da utilizzare per progetti di sostituzione di tratti di rete fognaria e idrica. Si parlava di 5 milioni ma in assenza di compartecipazione di Comuni e della fallita Sai 8 i lavori sono stati rimodulati sino all’importo finanziato in toto dall’Europa.