Siracusa. Affido familiare, Princiotta: "Troppi bimbi in strutture, soluzione miope e costosa"

 Siracusa. Affido familiare, Princiotta: "Troppi bimbi in strutture, soluzione miope e costosa"

“Un servizio che era un “fiore all’occhiello” per Siracusa e che successivamente è stato praticamente smantellato” . Questa mattina la commissione consiliare Politiche sociali del Comune ha affrontato il tema affidamento familiare, ambito delicato ma anche costoso per le casse di palazzo Vermexio. Critico il commento della consigliera comunale Simona Princiotta, da anni vicina alle associazioni che si occupano di affido familiare e che punta l’indice contro “una politica sbagliata, che non si preoccupa del destino di bambini che, per varie ragioni, devono subire l’allontanamento dalle famiglie d’origine, ma segue logiche diverse e improduttive da ogni punto di vista”. Il tentativo sarebbe quello di ripristinare, almeno in parte, il sistema di politiche sociali in vigore parecchi anni fa. L’assessore alle Politiche sociali, Liddo Schiavo si sarebbe detto disponibile ad affrontare la problematica predisponendo delle somme aggiuntive rispetto a quelle degli ultimi bilanci, da destinare ai programmi che prevedono , laddove possibile, che i piccoli allontanati da casa siano ospitati da famiglie affidatarie. “Meno costosa, tra l’altro, come soluzione- puntualizza Princiotta- Basta pensare che un bambino ospitato in una struttura, lontano dai propri familiari, costa al Comune 57 euro al giorno, mentre se destinato ad una famiglia affidataria, la cifra si ferma a 400 euro mensili”. Nel capoluogo sarebbero attualmente 150 i minori separati dalle famiglie e destinati a comunità, a familiari diversi dai genitori (12) o a famiglie affidatarie (in soli 9 casi). Ci sarebbero anche dei paradossi. “Bambini molto piccoli- prosegue la consigliera del Pd- perfino di sei mesi ospitati in strutture, mentre numerose famiglie affidatarie sarebbero ben liete di occuparsi di loro”. Princiotta avanza il sospetto che dietro questa “miopia ci siano stati dei vantaggi, che si sia guardato ai bacini elettorali più che a quello che davvero sarebbe stato più opportuno fare”. Il Comune potrebbe istituire un tavolo tecnico per individuare un nuovo percorso da seguire.

 

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