Siracusa. Appalti e tangenti, Garozzo: "con noi finito sistema, si lavora solo con le gare. Accuse senza nesso logico"

 Siracusa. Appalti e tangenti, Garozzo: "con noi finito sistema, si lavora solo con le gare. Accuse senza nesso logico"

Dopo i nuovi sospetti lanciati su palazzo Vermexio, con l’ombra di presunte tangenti ed “errori” in alcuni appalti come quello sul servizio manutenzioni stradali, interviene il sindaco Giancarlo Garozzo.
Affollata conferenza stampa per rispondere colpo su colpo alle accuse lanciate dalla consigliera Simona Princiotta e dal deputato nazionale Pippo Zappulla. Il primo passaggio è dedicato al presunto sistema delle tangenti ed alle parole dell’imprenditore che è venuto allo scoperto denunciando anni di malaffare.
“Permettetemi una differenza tra le precedenti amministrazioni e la nostra. L’imprenditore Abruzzo ha precisato che pagava tangenti fino al 2013 ed è un dato importante. Ha anche detto che la bomba è scoppiata nel 2012 per via delle proroghe. Dal 2013, dal nostro insediamento, le cose sono cambiate. Se sistema c’era prima, con noi non c’è più”, scandisce Garozzo.
Poi la prima stoccata all’accusatrice Princiotta. “Sono certo che la Procura farà luce su tutti i passaggi. Però la Princiotta che è stata assessore per un anno in quel passato poteva pure farle delle verifiche…”. Per poi puntualizzare che non è mai stato raggiunto da avvisi garanzia “su denunce della Princiotta”. Il sospetto, neanche velato, di Garozzo è che anche l’imprenditore che ha denunciato il sistema sia in questo momento utilizzato da altri per lotta politica. “E comunque – chiude il punto il primo cittadino – quel servizio dell’appalto contestato se prima costava 960.000 euro all’anno oggi ne costa 518.000, noi abbiamo fatto operazione di spending review, tagliando eventuali fondi prima utili forse per pagamenti extra. E se la ditta che si è aggiudicata l’appalto fosse stata così sicura di vincere in partenza non avrebbe presentato un ribasso del 27.50%”, le parole del sindaco.
Sicuro che la commissione di gara abbia fatto il suo in totale rispetto della legge. “E’ composta da tre persone, uno solo è dipendente comunale gli altri due componenti sono nominati dall’Urega. Possibile fossero tutti d’accordo?”, l’interrogativo di Garozzo.
Che passa al contrattacco. “Sarebbe stato coraggioso denunciare prima e non dopo aver perso il servizio tenuto per anni. Le indagini ci diranno se ci si sta muovendo per concussione o corruzione. E la differenza, capite, non è da poco”, dice sibillino quasi lasciando intendere che chi oggi accusa domani potrebbe trovarsi accusato.
Non risponderebbe al vero, poi, il fatto che Palazzo Vermexio non abbia mai preso provvedimenti – anche solo cautelativi – verso i dirigenti. “Ne abbiamo assunti due nuovi da poco e quanto ai dirigenti di ruolo, hanno subito una rotazione come previsto dall’anticorruzione. E abbiamo anche disposto una ispezione interna su quest’ultimo appalto manutenzioni stradali”. L’ispezione è stata disposta dall’assessore alla Legalità, Sallicano. Che però sarebbe anche legale difensore di un dipendente comunale coinvolto nel procedimento oltre che della figlia dello stesso. “Nessun problema di incompatibilità – taglia corto Garozzo – Ha firmato il provvedimento Sallicano perchè io ero fuori, l’inchiesta spetta comunque al segretario generale, non all’assessore. Però capisco che possa profilarsi un problema di opportunità”.
Princiotta aveva però parlato anche di sedi “concesse” alla ditta vincitrice in locali del parcheggio comunale Von Platen e in piazza Duomo. “La sede della Siram, che io sappia, è in un immobile privato in via Tevere”, chiosa Garozzo.
Per la chiusura del suo intervento, il sindaco sceglie il colpo ad effetto. “Prima si lavorava solo se parte di sistema, ora solo se si vincono le gare”.

LA CONFERENZA STAMPA INTEGRALE

 

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