Siracusa. Ares Festival, vince il tedesco "We are outside playing in the garden"

 Siracusa. Ares Festival, vince il tedesco "We are outside playing in the garden"

Il documentario tedesco “We are outside playing in the garden” di Friederike Hoppe (2013, dur. 10′) è l’opera vincitrice della settima edizione dell’International Ares film & Media Opportunities, festival del cinema indipendente che ieri sera ha chiuso i battenti nella sala dell’ex cinema Lux di Siracusa. “Inizio kafkiano, poi esplosione di colori prima della fine. Il tempo torna alle origini, la fanciullezza rivista come epoca dorata, da riassaporare prima del trapasso. L’opera di contrasto tra la surrealtà dell’idea e lo stile documentaristico della messa in scena (camera a mano), funziona, come nella migliore delle ricette di alta cucina. Commovente e a tratti geniale”, la motivazione.
La giuria composta da Luca Raimondi, pedagogista e scrittore, Tsanko Vasilev, Sofia, Bulgaria, produttore e regista direttore del Film Festival di Sofia, e Miomir Rajcevic, regista, scrittore e media educator e direttore esecutivo dell’ International Youth Media Summit ha anche premiato la produzione svizzero-ucraina “Balazher. The corrections of reality” per la “migliore analisi della contemporaneità”; l’etno-docu-fiction messicana “Navajazo” per “il miglior linguaggio innovativo”; riconoscimento anche per “Mare Carbone” di Gian Luca Rossi (Italia, 2015) documentario di 80 minuti premiato per il “miglior lavoro sulla responsabilità sociale”.
La proclamazione dei vincitori è avvenuta ieri sera poco prima dell’ultima proiezione dedicata al controverso “La Trattativa” di Sabina Guzzanti. Al termine, collegata via Skype ha risposto alle domande del pubblico presente in sala e ai giornalisti Carmelo Maiorca, fondatore e direttore del giornale satirico, L’Isola dei Cani e Franco Oddo, direttore del settimanale d’inchiesta, La Civetta di Minerva.
“Un film dove non c’è nulla di inventato – ha confessato al pubblico presente in sala Sabina Guzzanti – ma che rappresenta una messa in fila di fatti realmente accaduti e raccontati dal punto di vista di alcuni testimoni. Il lavoro che ho fatto è quello di svincolarmi completamente da tutte le questioni processuali decidendo di narrare solo la verità basata sulla logica”.
Soddisfatto per la riuscita della settima edizione del festival il direttore artistico, Antonio Casciaro. “Il successo della manifestazione conferma che è necessario avere coraggio nel proporre temi e opere di alto valore artistico, indipendentemente dalla visione commerciale imperante. Le istituzioni dovrebbero imparare a investire sul futuro, la frontiera e l’alta cultura invece che inseguire il consenso momentaneo”.

 

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