Siracusa. Bilancio di previsione, la maggioranza si spacca. Sonia D'Amico prova a ricompattare il Pd

 Siracusa. Bilancio di previsione, la maggioranza si spacca. Sonia D'Amico prova a ricompattare il Pd

Il commissario ad acta potrebbe essere costretto a sostituirsi al Consiglio comunale per l’approvazione del bilancio di previsione. Nella battaglia tra maggioranza e opposizione irrompono anche le divisioni interne al Pd che potrebbero far cadere il governo cittadino sull’importante strumento finanziario. Un “tutti a casa” su cui spinge l’opposizione mentre la vice capogruppo del Pd, Sonia D’Amico, invita all’unità di intenti per evitare “un grave atto di irresponsabilità nei confronti della città e di tutta la comunità”.
Non approvare il bilancio avrebbe “conseguenze negative” di cui dovrebbero farsi carico i rappresentanti della minoranza per “un gesto di mera rivalsa politica verso le scelte di rinnovamento e di discontinuità fatte finora dall’amministrazione”.
In realtà, non sfugge gli osservatori politici che una simile presa di posizione venga dalla vice e non dal capogruppo, Pappalardo. Un fatto che stranisce o che – forse – palesa le difficoltà interne al Pd, diviso in due blocchi anche all’interno del Consiglio comunale.
In ogni caso, il commissariamento comporterebbe “il blocco totale dell’economia del Comune, oltre a numerosi licenziamenti tra il personale”, profetizza la D’Amico.
Per Salvo Sorbello (Progetto Siracusa), “l’economia del Comune è bloccata già adesso perchè non c’è bilancio. Quindi da maggio non si possono fare altre spese se non quelle urgenti e indifferibili. Che un commissario possa poi fare dei licenziamenti mi sorprende. E’ falso. Non c’è bisogno di muovere questi scenari apocalittici. La situazione è già difficile adesso”.
Sonia D’Amico, come vice capogruppo Pd, rinnova “con fermezza il nostro sostegno all’amministrazione, perché crediamo fermamente nella battaglia di rinnovamento politico e amministrativo, intrapresa sin dall’inizio del mandato, con l’unico obiettivo di far risorgere la città anche dalla fase di crisi in cui si trova”. Ma oggi quanti esponenti del Pd in Consiglio sono davvero sulla stessa linea del vice capogruppo?

 

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