Siracusa. Covid nelle scuole, famiglie alle prese con nuove preoccupazioni: ecco come funziona

 Siracusa. Covid nelle scuole, famiglie alle prese con nuove preoccupazioni: ecco come funziona

L’epoca del Covid-19 nelle scuole è iniziata anche in provincia di Siracusa. Lo dicono i dati di questi giorni e lo dicono i primi provvedimenti adottati in alcuni istituti comprensivi, così come in alcune scuole superiori del territorio.  Nulla che stupisca . Era prevedibile e previsto. Ciò non toglie che per le famiglie delle classi poste in quarantena, la situazione sia di difficile gestione e in alcuni casi ancora poco chiara.

La dirigenza delle scuole, una volta accertato un caso di Covid-19, segue pedissequamente le indicazioni che arrivano dal Dipartimento di Prevenzione dell’Asp di Siracusa, che ha anche istituito delle Usca scolastiche, unità speciali di continuità assistenziale, dedicate, cioè, proprio alla popolazione scolastica.

E’ l’Asp a stabilire se una classe va posta in quarantena, per quanto tempo, chi deve osservare eventualmente lo stesso periodo di isolamento tra i docenti, i collaboratori scolastici, il personale e chi invece può proseguire regolarmente la propria attività.

I fratellini dei bambini che fanno parte di una classe in quarantena (non l’eventuale caso positivo che fa scattare il provvedimento) di norma posso continuare a frequentare la scuola, anche se si tratta della stessa scuola e non sono obbligati a sottoporsi a tampone. E’ sempre l’Asp a decidere, a seconda delle situazioni, eventuali altri protocolli. Proprio questo aspetto rappresenta uno dei principali motivi di lamentela da parte delle famiglie, alle prese con enormi disagi organizzativi. Se, infatti, per rimanere con il bambino in quarantena si evita di mandare a scuola i fratelli, le assenze di questi ultimi, come da regolamento, dovranno essere seguite da un’autocertificazione se si tratta di pochi giorni di assenza (in genere da uno a tre per la scuola dell’infanza, da uno a dieci per la primaria); da certificato medico nel caso in cui si tratti di periodi di assenza più lunghi. Questo sarebbe il caso specifico, visto che la quarantena è di 14 . Vale, però, per chi si trova già alle prese con il protocollo stabilito.

Con il nuovo Dpcm, infatti, i giorni di quarantena scendono a 10. Il ministero della Salute ha stabilito che i positivi asintomatici «possono rientrare in comunità dopo un periodo di isolamento di almeno dieci giorni dalla comparsa della positività, al termine del quale risulti eseguito un test molecolare con risultato negativo». Sarà sufficiente un solo tampone per poter uscire di casa.

La didattica rimane in presenza, nonostante ieri fosse trapelata l’intenzione, da parte del Governo, di ripristinare la Dad, didattica a distanza, per le scuole superiori. La ragione sarebbe stata legata alla necessità di diminuire il numero di persone sui mezzi pubblici. Il ministro Lucia Azzolina non sarebbe stata d’accordo. Le scuole italiane contano al momento il numero di contagi più bassi d’Europa.

 

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