Siracusa. Distacchi acqua, Bono: "Ignorato il fondo di solidarietà istituito per le famiglie indigenti"

 Siracusa. Distacchi acqua, Bono: "Ignorato il fondo di solidarietà istituito per le famiglie indigenti"

“Le famiglie indigenti della provincia di Siracusa avrebbero dovuto beneficiare di un fondo di solidarietà. con sgravi sulle bollette idriche”. L’ex presidente del consorzio Ato idrico e della Provincia regionale di Siracusa, Nicola Bono interviene così sul problema del distacco della fornitura idrica ai danni dei cittadini morosi, avviato dalla curatela fallimentare di “Sai 8” e motivo di aspre proteste da parte dei destinatari di questo drastico provvedimento. “Il contratto tra il consorzio Ato e “Sai 8”- ricorda Bono- prevedeva un fondo che la società avrebbe dovuto accantonare, destinando una percentuale degli incassi delle bollette agli utenti in reale disagio economico. A stabilire chi avrebbe potuto beneficiare di questa misura – prosegue l’ex presidente della Provincia- sarebbero stati i Comuni, attraverso i propri servizi sociali, a cui spettava avviare le dovute verifiche e comunicare al consorzio l’elenco degli aventi diritti. L’Ato avrebbe, infine, consegnato le liste alla “Sai 8″, che avrebbe dovuto fare il resto”. Una buona notizia, secondo quanto fu comunicato all’epoca, per chi non avrebbe potuto fare fronte ai costi del servizio. La cifra da tenere da parte per loro ammontava orientativamente a circa 150 mila euro l’anno, da rimpinguare ogni anno. “Per due anni questo è avvenuto- assicura Bono- Nel 2010 mi sono dimesso, per le note vicende che mi hanno riguardato senza che io avessi alcuna responsabilità, come poi chiarito. Successivamente la misura è caduta nel dimenticatoio”. La responsabilità sarebbe anche dei comuni che decisero di consegnare i loro impianti a “Sai 8”. “Soltanto uno di questi, Priolo,  per una sola volta- spiega ancora Bono- comunicò all’Ato l’elenco dei cittadini indigenti a cui garantire la copertura del servizio”. Continuano, intanto, a protestare i destinatari dei provvedimenti di interruzione della fornitura, mentre alcuni sindaci avrebbero manifestato la propria contrarietà a questo tipo di soluzione estrema.

 

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