Siracusa e la differenziata: sfiorato il 25%. La classifica dei quartieri "virtuosi"

 Siracusa e la differenziata: sfiorato il 25%. La classifica dei quartieri "virtuosi"

Nonostante giornate difficili sul fronte rifiuti, la raccolta differenziata tiene. Agosto ha fatto registrare un timido +1%, portando l’aggregato cittadino a sfiorare il 25%. A fine settembre, Siracusa dovrebbe toccare il traguardo del 30% di raccolta differenziata.
Le zone più critiche rimangono quelle delle contrade marinare dove la percentuale di differenziata (dato di luglio) non supera il 2,70%. In quelle aree, peraltro, vige il sistema di raccolta di prossimità e non il porta a porta.
Per quel che riguarda la cinta urbana, la circoscrizione AKradina risente ancora della presenza di cassonetti, rimossi nella seconda metà del mese di agosto. Per Grottasanta e Tiche il servizio porta a porta è in fase di attivazione ed interessa ad oggi circa 8.000 utenze su 20.255.
I più “bravi” a differenziare sono i residente del centro storico: con il suo 63,75% Ortigia guida la classifica dei quartieri “virtuosi”, seguita a debita distanza da Belvedere (57,49%) e da Santa Lucia (50,22%). Poco sotto il 50% Cassibile (48,99%) ed Epipoli (48,88%), fatica Neapolis (40,74%) con Akradina (16,71%) e Tiche (10,34) in sofferenza. Grottasanta ancora ferma al palo (4,70%). Male le contrade balneari, anche per noti problemi, che non arrivano neanche al 3% (2,70%).
Un abitante di Siracusa produce in media ogni giorno 1,47kg di rifiuti. Neapolis ed Epipoli sono le due circoscrizioni nelle quali, sulla scorta dei dati, maggiore è la migrazione di rifiuti verso altri quartieri. Ragionamento diverso per Santa Lucia, la Borgata, che evidenzia “un dato apparentemente coerente con un equilibrato sistema di differenziazione porta a porta ma che in realtà risente della presenza di un numero consistente (stimati 5000/6000) abitanti non residenti, per lo più stranieri”. Il virgolettato è contenuto nell’ultimo report sulla differenziata a Siracusa. E da un’indicazione precisa di quello che è il problema per la Borgata. Differenze di lingua, di cultura, residenze ed utenze non dichiarate ed i sacchetti continuano a proliferare sui marciapiedi.

 

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