Siracusa. Evasione Tari, il problema sottovalutato che non "differenzia"

 Siracusa. Evasione Tari, il problema sottovalutato che non "differenzia"

Nonostante tutto, c’è una Siracusa positiva ed ottimista che guarda con fiducia alla riduzione dei rifiuti ed alla differenziazione, magari livellando il peso della Tari alla qualità del servizio. Si tratta del Comitato Indipendente per l’incremento della raccolta della differenziata, presieduto da Salvo La Delfa. Ne fanno parte Rifiuti Zero Siracusa, Legambiente, Laboratorio Verde –Fare Ambiente, Plemmirio blu, Plemmyrion, Alternativa Libera, Rangers Onlus e Gruppo Mamme.
L’analisi portata avanti in queste settimane dal comitato, ha fatto emergere con maggiore chiarezza uno dei cortocircuito di partenza del passaggio alla raccolta differenziata: a fronte delle 65mila utenze Tari previste risultano essere 52mila quelle regolarmente registrate. “Un quarto di utenze non risultano censite e determinano, a causa di questa evasione, un maggiore costo per chi paga. Non solo, questo ha determinato anche un problema di organizzazione del gestore per la distribuzione dei kit per la raccolta porta a porta e per la gestione dei rifiuti”, spiega La Delfa.
Cosa fare, allora? Un primo passo è il potenziamento dell’Ufficio del Settore Ambiente, necessario per contrastare l’emergenza. “Un miglioramento dell’informazione ai cittadini in modo che sia il più possibile capillare e puntuale”, suggerisce poi ancora La Delfa che indica come necessaria anche “l’approvazione del Regolamento comunale per il compostaggio secondo le linee guida proposte dalla Assessorato Regionale Rifiuti, che permetterebbe di accedere a finanziamenti regionali per il compostaggio” (in corso di pubblicazione). Deve essere incrementata la scontistica per i cittadini che conferiscono ai Centri Comunali di Raccolta (CCR) e che effettuano compostaggio domestico e di comunità (dal 15 al 30% della parte variabile TARI).
“Si ritiene necessario inoltre l’apertura dei CCR anche per le utenze non domestiche che abbiano i requisiti previsti dalla attuale legislazione e l’individuazione di un CCR in ogni quartiere”, dicono ancora dal Comitato.

 

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