Siracusa. Ezechia Paolo Reale: “soddisfazione e amarezza, qui problema di democrazia”

 Siracusa. Ezechia Paolo Reale: “soddisfazione e amarezza, qui problema di democrazia”

Pochi minuti dopo la sentenza del Tar, Ezechia Paolo Reale è all’Urban Center di Siracusa. Era stato invitato per parlare nel corso del dibattito pubblico sul futuro dell’area di via Elorina e del suo waterfront e non si è sottratto.
La notizia dell’annullamento parziale delle elezioni amministrative e della proclamazione di sindaco e Consiglio comunale (già commissariato) lo ha raggiunto mentre era in auto. Le prime chiamate dei giornalisti, dietro a dei rumors che anticipavano quello che da lì a poco sarebbe diventato ufficiale. E poi le 121 pagine della sentenza.
“Sono soddisfatto ma la mia è una soddisfazione intrisa di profonda amarezza. Questa sentenza purtroppo certifica che a Siracusa c’è un problema di libero esercizio della democrazia attraverso uno dei suoi strumenti principe: le elezioni”. E questo è un altro degli aspetti su cui le istituzioni cittadine dovranno profondamente interrogarsi.
“Il mio non era un ricorso contro Italia – spiega ancora Reale – ma contro il Comune di Siracusa. Non era un fatto personale. Spiace che vi siano stati tentativi di ridurlo ad uno scontro tra lui e me”.
In serata, previsto un vertice con i componenti più stretti del suo staff per decidere le prossime mosse. Bocche cucite, per il momento, dall’entourage di Francesco Italia. Viene data per possibile l’opzione del ricorso al Cga. La doccia è stata davvero fredda, gelata.

 

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