Siracusa. Giornata dei diritti delle persone con disabilità: "Non serve compassione, servono investimenti"

 Siracusa. Giornata dei diritti delle persone con disabilità: "Non serve compassione, servono investimenti"

“Pensiamo spesso di cavarcela con un po’ di comprensione e con le solite parole di circostanza, ma le persone con disabilità sono costrette a vivere vite di serie B”. Parla fuori dai denti Salvo Sorbello, presidente del Forum delle Associazioni delle Famiglie in occasione della Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità, che si celebra oggi. “Fa tornare alla luce le situazioni, sovente drammatiche, in cui vivono migliaia di nostri concittadini- spiega Sorbello- ma ricordarci dei cittadini disabili solo in particolari circostanze non serve. La persona con disabilità vuole giustamente fare la propria vita in autonomia, senza accettare condizioni di subalternità. Troppo spesso, invece, non sono considerate al centro delle scelte della politica e delle istituzioni, come sancisce la nostra Costituzione e come prevede la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, che il Comune di Siracusa, uno dei primi in Italia, ha su mia proposta recepito con delibera ufficiale nel 2012.
Bisognerebbe prendere esempio da grandi uomini come Nelson Mandela-prosegue Sorbello-  che nel suo governo creò un Ministero dei bambini, delle donne e dei disabili, proprio per rendere centrali i problemi delle categorie più emarginate in quel momento in Sud Africa. Da noi invece di disabilità si parla solo in casi che suscitano clamore. Per il resto, tanta indifferenza e silenzio, se non addirittura rifiuto, non considerando il disabile come persona che non cerca assistenza pietistica ma è una ricchezza unica, originale e indispensabile per un tessuto sociale davvero inclusivo”.
In Italia i disabili sono circa tre milioni, in provincia di Sircusa, 20 mila.  “E sono in costante aumento: secondo i dati di Osservasalute, tra dieci anni ci saranno 6,3 milioni di anziani non autonomi e circa 40mila qui da noi- continua il presidente del Forum delle Famiglie – Ed è incredibile che nessuno si chieda come potranno essere assistite tutte queste persone, chi si occuperà di loro”.

Sorbello torna a segnalare che durante il primo lockdown nel territorio, “gli alunni disabili sono stati lasciati senza scuola, senza terapie, senza assistenza domiciliare, c’è da scoraggiarsi. Le famiglie sono state lasciate sole, emarginate”. Parla poi dei piani di abbattimento delle barriere architettoniche, di cui “pochi comuni si sono dotati, così come  l’attuazione del «Dopo di noi», che tutela i figli disabili che sopravvivono ai genitori, come il futuro dei ragazzi alla fine della scuola, senza un progetto di vita dignitoso, come le pari opportunità di accesso al mondo del lavoro”. Infine una sollecitazione.
“Serve -conclude Sorbello- cambiare sguardo sulla disabilità, non limitandosi a gesti isolati di solidarietà compassionevole, magari sollecitati da campagne pubblicitarie che puntano su immagini di bimbi in carrozzina, per attirare l’attenzione e smuovere il portafoglio”.

 

Potrebbe interessarti