Siracusa. Il carcere di Cavadonna scoppia: troppi detenuti, pochi poliziotti. "E' una polveriera pronta ad esplodere"

 Siracusa. Il carcere di Cavadonna scoppia: troppi detenuti, pochi poliziotti. "E' una polveriera pronta ad esplodere"

La cosa circondariale di Siracusa rischia di diventare “una polveriera”. La definizione è di Domenico Nicotra, segretario generale dell’Osapp, sindaco di polizia penitenziaria. Dopo l’aggressione di due giorni fa da parte di un detenuto, rilanciato l’allarme sicurezza. Troppo pochi i poliziotti rispetto ad una popolazione carceraria sempre più numerosa. “Cavadonna è una bomba ad orologeria”, l’allarme di Nicotra. “E mentre il personale di Polizia Penitenziaria che cerca di garantire ordine e disciplina nelle sezioni detentive, pare sia stato abbandonato al proprio destino dai ruoli apicali della struttura che non vanno oltre riunioni o briefing con i soli graduati”. Non solo, a far arrabbiare maggiormente il sindacalista è “l’assenza di provvedimenti assunti dal Provveditorato Regionale della Sicilia”, dopo l’accaduto. “E’ lo stesso Provveditorato che solo pochi mesi fa ha permesso che per la Casa Circondariale di Siracusa vi sia una pianta organica che definire sottodimensionata è riduttivo”. Poi la previsione: “a Cavadona la situazione può solo peggiorare”.

 

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