Siracusa. Il Pd in crisi di nervi, rischio scissione. Voti contestati e scontro (fisico) Raiti-Giansiracusa

 Siracusa. Il Pd in crisi di nervi, rischio scissione. Voti contestati e scontro (fisico) Raiti-Giansiracusa

Le spaccature e le divisioni, anche accese, sono di casa all’interno del Pd siracusano, un partito che di unitario oramai ha solo il nome. L’ultima direzione provinciale, conclusa ieri nella tarda serata, ha certificato la rottura tra il Pd “ufficiale” ed i renziani che fanno capo al sindaco di Siracusa, Garozzo.
Votata quasi all’unanimità la mozione dell’area Zappulla-Foti, con i garozziani usciti dalla sala. E secondo una lettura, questo significa che l’amministrazione comunale del capoluogo non è più riconducibile al Pd.
Ma non mancano le polemiche anche sulle modalità di voto. “Camuffamenti e cambi di alcuni nomi dei componenti la direzione. Hanno fatto votare anche chi aveva sbandierato la sua autosospensione…”, si sfoga una fonte vicina ai renziani della prima ora.
Sta di fatto che le tensioni, inevitabili, hanno avuto il loro culmine nello scontro verbale tra Turi Raiti ed il vicesegretario Michelangelo Giansiracusa. Con quest’ultimo colpito, involontariamente, da un microfono sul labbro in un tira e molla dello strumento necessario ad amplificare voce e parole.
L’unico a sorridere, il segretario provinciale Alessio Lo Giudice, uscito rafforzato dalla votazione alla sua relazione. Ma in un partito ormai diviso in fazioni, la scissione potrebbe essere dietro l’angolo.

 

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