Siracusa. Il Santuario "vestito" di luce per Natale, simulazione in computer grafica. Crescono i consensi

 Siracusa. Il Santuario "vestito" di luce per Natale, simulazione in computer grafica. Crescono i consensi

Guadagna consensi il progetto rilanciato da SiracusaOggi.it per “vestire” di luci il Santuario della Madonna delle Lacrime per farne un nuovo “simbolo” natalizio per la città. Luce visibile quasi da ogni punto del capoluogo, grazie ai 64 metri di altezza della basilica mariana. Una luce che possa diventare anche segno visibile di speranza e ambizione, per rompere il “buio” in cui sembra essere sprofondata Siracusa.
L’idea piace e diventa virale. Al punto che su Facebook è comparsa anche la simulazione realizzata con un programma di editing immagini. Una prima “visione” di cosa potrebbe essere il Santuario costellato di piccoli globi luminosi, pubblica nel gruppo di Siracusa On Web 2.0. Il rettore, don Aurelio Russo, ha già manifestato il suo favore verso una simile realizzazione girando l’invito al Comune per un progetto ed una stima dei costi. Proprio il costo dell’operazione è il nodo critico. Dove recuperare le risorse per almeno 15 mila euro? Due le strade che Palazzo Vermexio potrebbe provare a seguire: attingere alla tassa di soggiorno o chiedere l’intervento di sponsor privati.
Sono diverse le chiese, anche siracusane (come a Palazzolo), che nel periodo natalizio si vestono di luce. Non sarebbe uno scandalo, insomma. Non tutti sono comunque favorevoli, come ad esempio padre Rosario Lo Bello (San Paolo Apostolo) che boccia come poco consona al Santuario una simile realizzazione: “è un simbolo di fede, richiama le lacrime di Maria e non può diventare un albero di Natale”. E’ pur vero, però, che proprio la patrona di Siracusa, Lucia, è la Santa della Luce. Luce di speranza e di ritorno a quell’ambizione che Siracusa ha perduto, cadendo nel buio delle piccole beghe di cortile.
I contrari lamentano anche che i soldi necessari per illuminare il Santuario potrebbero essere spesi per scuole e strade. Ma ci si dimentica che, nella gestione della cosa pubblica, esistono già voci di bilancio previste e accantonate per simili interventi e che la vestizione di luce della basilica non toglierebbe niente a nessuno. Perchè altrimenti si dovrebbero bocciare anche le luminarie che colorano la città fino a San Sebastiano. Controsenso. Nella vita di un capoluogo di provincia c’è spazio anche per questo.

foto da Facebook

 

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